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02 maggio 2025, Aggiornato alle 17,29
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Politiche marittime

De Giorgi, "Riformare lo stato della navigazione"

Il capo di Stato Maggiore della Marina auspica una "reale riorganizzazione" che elimini gli enti inutili


Una reale riorganizzazione dello stato della navigazione che elimini la sovrapposizione di enti inutili. Il capo di stato maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi fa un bilancio del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo comandante tenutasi nel porto di Civitavecchia al Forte Michelangelo. «Guardia Costiera e Marina Militare sono i due pilastri della nazione» sottolinea De Giorgi, ma occorre una riorganizzazione degli organismi di controllo, il ripristino di un comando efficiente e non disperso nel crogiolo di autorità gemelle e conflittuali, auspica De Giorgi, affinché l'Italia possa avere un Corpo che risponda perfettamente ad ogni imprevisto, da un disastro ambientale ai controlli di sicurezza.
Proprio il tema della security è stato l'argomento affrontato sia dal comandante uscente del corpo delle Capitanerie Pierluigi Cacioppo, sia dal subentrante Felice Angrisano, che hanno sottolineato come l'attività di Port State Control sia essenziale per la vitalità dei traffici, «soprattutto – ha affermato Cacioppo – per mantenerli competitivi a livello mondiale». 
De Giorgi ha sottolineato il peso del mar Mediterraneo nell'economia dei trasporti mondiale. «Nel Mediterraneo – ha detto – transita più del 25% del traffico mondiale, pari a 6mila navi l'anno, pur rappresentando l'1% dei mari del mondo». Un tesoro che per il Corpo delle Capitanerie si concretizza nell'attività di monitoraggio ambientale, nel Port State Control e nel soccorso, dagli incidenti al recupero dei barconi dei migranti. Ma, pur senza dirlo esplicitamente, affinché tutti questi eventi siano sempre gestiti in perfetta efficienza, De Giorgi auspica una gestione dello stato della navigazione meno frammentato, senza la sovrapposizione di enti, affinché le «strutture di controllo – afferma – e i comandi lavorino in armonia. Nelle operazioni di salvataggio verso una petroliera incagliata non si deve fare distinzione tra i mezzi che devono intervenire», ma tra gli enti preposti a gestire la crisi sì. «Insieme siamo complementari – conclude De Giorgi riferendosi alle Capitanerie e alla Marina – solo la Guardia Costiera può operare entro 12 miglia dalla costa, solo noi in mare aperto».  
Tutti gli interventi (Cacioppo, Angrisano, De Giorgi e quello del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi) si sono aperti con il ricordo del tragico incidente del crollo della torre dei piloti di Genova, avvenuta la notte del 7 maggio. Sia Lupi che Cacioppo hanno elencato tutti i nomi delle vittime e il ministro dei Trasporti ha annunciato la candidatura del Corpo delle Capitanerie alla guida dell'European Coast Guard Service Forum.