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03 maggio 2024, Aggiornato alle 13,33
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D'Agostino (ESPO): "Occorre accorciare la filiera logistica"

Per l'European Sea Port Organization la produzione manifatturiera va diversificata e avvicinata ai luoghi di consegna, rendendola più resiliente agli choc di guerra

Zeno D'Agostino, presidente dell'European Sea Port Organization

«Oggi gli choc nei traffici marittimi sono sempre più frequenti, ravvicinati e potenti. Occorre spostare l'attenzione dai trasporti alla localizzazione della produzione manifatturiera. Diversificare e accorciare la filiera della logistica». Lo afferma Zeno D'Agostino, presidente dell'European Sea Port Organization, l'associazione europea dei porti.

«Oggi - continua D'Agostino, presidente anche del porto di Trieste, che ha dovuto attendere due settimane per vedere l'approdo della prima portacontainer proveniente dal Mar Rosso - i costi dei noli si aggirano tra i 6 e gli 8 mila dollari, relativamente alla rotta tra Europa ed Asia, vale a dire tra tre e quattro volte di più rispetto ai costi di prima della crisi». Anche le assicurazioni, per le navi che transitano in quest'area, sono aumentate parecchio.

Lo scenario è quello della nuova fase della guerra in Medio Oriente, iniziata con l'assalto di Hamas a Israele all'inizio di ottobre scorso, proseguita con l'invasione di quest'ultima della Striscia di Gaza nelle settimane successive e da novembre scorso allargatasi al Mar Rosso, e di conseguenza al canale di Suez, visto che questo mare è un passaggio obbligatorio per le navi mercantili che devono transitarci. Oggi questo esteso tratto di mare, soprattutto nella zona dello Stretto di Bab al-Mandab, tra lo Yemen e le coste del Corno d'Africa, è bersagliata dai missili e dai voli di droni armati lanciati dal gruppo ribelle yemenita e sciita degli Houthi. 

Venerdì scorso alcuni caccia di una coalizione formata principalmente da Gran Bretagna e Canada, sotto l'egida degli Stati Uniti, ha iniziato a colpire alcuni obiettivi militari degli Houthi nello Yemen. Un'azione che, seppur finalizzata a rendere di nuovo sicura questa rotta commerciale marittima (la quasi totalità delle portacontainer da diverse settimane non ci transita più, preferendo circumnavigare l'Africa), ha di fatto, almeno per il momento, reso l'area ancora meno sicura per i mercantili che trasportano container, disincentivando da qualche giorno anche il passaggio delle petroliere e delle gasiere.

Tag: economia