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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Cultura

Cultura marittima: "Se quello scagno a Nervi si mettesse a raccontare"

Ferruccio Repetti ricorda l'atmosfera e i tanti progetti editoriali maturati nell'ufficio-redazione di Decio Lucano, il quale chiude con una sua riflessione

(Ph: Lavitaconsigliata.it)

di Ferruccio Repetti - DL Notizie

Nervi, il porticciolo, primo vialetto a sinistra. Pochi passi e lo trovi lì: lo scagno del Mare e di oltre, ben oltre, il Mare. Con la "M" maiuscola. Chi ci è entrato, chi ci si è fermato, anche solo per qualche ora o per qualche tempo, ha respirato a pieni polmoni (e a pieno cervello) l'aria salmastra e ammaliante della filosofia del mare, della storia del mare, dell'anima quieta e tempestosa del mare, e – soprattutto, ma non solo - della tecnologia del mare.

Ecco, la tecnologia, appunto: qui lui, il Comandante Decio Lucano, spirito e corpo navigante e navigatore per vocazione e professione, docente del prestigioso Istituto Nautico, e però anche scrittore, giornalista, editore, e pure comunicatore e affabulatore, e quant'altro la sua volontà (e capacità) gli ha ispirato nel tempo e nello spazio, qui lui, dunque, ha edificato il tempietto laico del Mare.

Niente di sontuoso, di sovrabbondante, di superfluo, per carità! D'altronde, vuole così l'onesta sobrietà di chi bada al concreto più che all'orpello. Così l'ambiente "luccica", si può dire, solo di Cultura. Che non è proprio cosa da poco… Ci sono stato, lì ho lavorato, scritto, e assimilato quello che Decio sa sempre offrire a chi è disposto a conoscere e a comprendere. A cominciare dalla tecnologia del mare. Dall' "Automazione Navale"! Che, non a caso, è il principio di tutto un percorso sognato, progettato, interpretato e rappresentato, fisicamente e culturalmente, da Decio Lucano e da alcuni colleghi di navigazione fin dall'epoca in cui parlare di tecnologia del mare, di automazione navale, pareva un azzardo, o, al massimo, un'ipotesi di scuola.

Ne è scaturita, in particolare, una rivista che gode tuttora di ottima salute, ma ne sono scaturite anche importanti iniziative editoriali, dibattiti, conferenze, studi, riflessioni che hanno contribuito in maniera essenziale alla promozione del Mare e di quanti sul Mare, col Mare, per il Mare – e nella Vita - remano tenendo sempre la prua nella giusta direzione. Molto è passato anche da quello scagno, è confluito in qualche modo lì, fra quelle quattro mura. Che ci sono sempre, eccome ci sono: ogni tanto ci ritorna Decio a pensarne un'altra delle sue. 

E ogni tanto ci ritornano tutti quelli che ci sono stati, almeno una volta e almeno col pensiero. Sono solo quattro mura, certo, con la scrivania, qualche libro e qualche quadro alle pareti. Sobrietà, innanzi tutto, come si diceva. Eppure lo sciabordio dell'acqua che ti arriva alle orecchie non è quello della marina del porticciolo che gli sta accanto. È piuttosto lo sciabordio del Mare Oceano, se solo ti fermi a riflettere su quanto il Mare ti può dare anche da quattro mura come queste dove l'orizzonte pare non finire mai.

La riflessione di Decio Lucano
Ferruccio, ti ricordi che cosa scrisse il nostro, insisto il nostro, Vittorio G. Rossi? "...nella primavera del 1970 dopo aver letto il primo numero della tua rivista L'Automazione Navale, allora si chiamava così, e la parola automazione aveva un forte significato umano e professionale oltre che tecnologico... l'automazione è una grande rivoluzione nella storia della marineria probabilmente molto più grande di quella del passaggio dalla vela alla macchina..."

In questo tuo brano tu riassumi questo nostro spirito di allora, con la tua abilità di grande comunicatore. Nel 1987 pubblicammo Il mare e l'uomo, Lettere ai marinai di Vittorio G. Rossi, presentato da Thur Heyerdahl, tuo amico, ad Andora in una solenne cerimonia. Quei quattro muri hanno germogliato spiriti e cervelli che erano caldi e pronti a fare tutte le esperienze culturali.

È da lì che siamo diventati dei navigatori in eventi e viaggi in Italia e all'estero. Siamo cresciuti anche come numero di impiegati.  Poi nella metà degli anni novanta i quattro muri a fronte di lavori condominiali e la cessazione dell'officina nautica adiacente sono diventati tanti muri con locali che dovevano d'altronde contenere librerie, computer, macchine varie, centraline, documenti, riviste e giornali italiani e stranieri, mobili per le fotografie, pamphlet, quadri, manifesti, fino al 2007 quando abbiamo ceduto al Gruppo Perrone la rivista e i diritti editoriali, non lo " scagno " ovviamente. Tu lo hai ricordato, hai un grande merito a distanza di anni, lo ricorderanno anche i visitatori, armatori, uomini di industria, intellettuali, abbiamo pubblicato tanti libri allegati alla rivista, sostenuti dalle grandi case navali. Basta visitare il nostro sito.