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02 maggio 2025, Aggiornato alle 17,29
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Crociere, non c'è Concordia che tenga. Finora

I dati dell'European Cruise Council presentano un settore sempre in crescita grazie ad una politica di ribasso dei prezzi che mantiene alte le prenotazioni. Ma saranno i dati di quest'anno a stabilire l'"effetto Concordia"


Pare che l'effetto "Costa Concordia" finora non ci sia stato. L'industria delle crociere, che pure se la passava benissimo fino al 13 gennaio, giorno dell'incidente all'isola del Giglio, non ha subìto alcun contraccolpo nel movimento passeggeri e soprattutto nel numero di prenotazioni. La compagnia Costa Crociere, con una mossa da abc del marketing, ha abbassato drasticamente i prezzi fino al 50% vedendo aumentare le proprie prenotazioni nelle ultime sette settimane del 25%, mentre per il resto delle compagnie la crescita è stata dell'8. Il gruppo Carnival, proprietaria di Costa Crociere, ha quantificato in 100 milioni di euro le perdite a seguito dell'incidente del "Concordia", un particolare da non sottovalutare che terrà il gruppo con il fiato sospeso ancora per un po' di tempo. «Il 25 maggio scorso il nostro marchio ha superato un milione di ospiti prenotati sulle crociere del 2012» ha detto Gianni Onorato, direttore generale Costa Crociere, nel corso dell'assemblea dell'European Cruise Council che si è tenuta nei giorni scorsi a Bruxelles. Secondo Onorato però, dopo il periodo di ribasso dei prezzi «dobbiamo tornare a prezzi normali, perché dobbiamo tornare ad una profittabilità».
Fra tre giorni Michael Thamm (nella foto) sarà il nuovo manager che sostituirà Pierluigi Foschi dall'incarico di amministratore delegato di Costa Crociere e all'apertura della conferenza annuale dell'European Cruise Council ha presentato un po' di dati sul comparto. In Italia lo scorso anno il giro d'affari è stato di 4,5 miliardi, nell'intero continente il fatturato ha raggiunto i 36,7 miliardi, in crescita del 6% sul 2010. Gli addetti del settore si trovano per la maggior parte nel nostro paese, più di 100.000, il 32% del totale dei lavoratori in Europa. Tra i primi dieci porti continentali sei sono italiani: Civitavecchia (2,4 milioni di viaggiatori), Venezia, Napoli, Livorno, Savona (850.000 passeggeri) e Genova (798.000). Più che i dati del 2011 però, saranno quelli di quest'anno a stabilire quanto ha inciso sul settore l'incidente del Costa Concordia.