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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,41
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Politiche marittime

Concessioni, governo: "I porti possono fare da soli"

Il ministero dei Trasporti risponde a un deputato che ha chiesto come procedere col rinnovo dei terminalisti di Genova


In attesa di un nuovo regolamento sulle concessioni, le autorità portuali – ora Autorità di sistema portuale (Adsp) – possono, anzi devono andare avanti in autonomia nei procedimenti di rinnovo. Lo ha stabilito il governo rispondendo al deputato del PD Mario Tullo che ha chiesto al ministero dei Trasporti come procedere sul prolungamento delle concessioni per i tre terminalisti del porto di Genova: Spinelli, SECH e San Giorgio.

«Le singole autorità portuali sono le uniche deputate, nell'ambito del regime di autonomia assegnato loro dalla legge, ad effettuare valutazioni puntuali corroborate da una conoscenza approfondita della specifica e variegata realtà portuale locale», scrive il sottosegretario al dicastero dei Trasporti Simona Vicari. 

A fine settembre scorso l'allora commissario dell'Autorità portuale di Genova Giovanni Pettorino non ha avviato il rinnovo delle concessioni, in scadenza nel 2020, nonostante il parere positivo del Comitato portuale, proprio in vista della trasformazione dell'Authority in Adsp. Ora la risposta del governo a Tullo contiene indicazioni esplicite affinché siano le Adsp ad occuparsene e ad esserne responsabili. «A seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169 recante riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali – continua Vicari - la Direzione generale ha fornito indicazioni di carattere generale alle Autorità portuali per affrontare la fase transitoria finalizzata all'attuazione della nuova governance portuale, tra cui il richiamo a valutare di volta in volta i provvedimenti, avendo cura di evitare atti che incidano sulla programmazione e pianificazione dei nuovi enti».

Per le modalità di rinnovo ci si deve rifare all'ultima sentenza del Consiglio di Stato sulla materia, che a giugno 2016 ha chiarito quali sono le criticità attuali nei processi di assegnazione e rinnovo delle concessioni:

• la necessità di rendere trasparenti le procedure pubbliche di rinnovo e assegnazione delle concessioni
• la mancata fissazione di livelli minimi dei canoni dovuti dai concessionari
• la mancata individuazione di criteri per la durata delle concessioni