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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Civitavecchia, Consiglio di Stato respinge risarcimento per Roma Terminal Container

La richiesta in appello alla sentenza del Tar per la cosiddetta "guerra delle banane". L'autorità portuale: "Fine una volta per tutte a una vicenda durata anni"

(Pedro Alonso/Flickr)

È stata pubblicata venerdì scorso la sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato con cui è stata respinta la domanda risarcitoria di Roma Terminal Container (RTC), società concessionaria del terminal container del porto di Civitavecchia, che chiedeva oltre 2,9 milioni di euro e aveva fatto ricorso in appello contro la sentenza del Tar del 2020, che aveva già respinto il ricorso della concessionaria.

Secondo la sentenza del Tar, confermata dal massimo organo giurisdizionale, l'autorità portuale non avrebbe violato il piano regolatore portuale né il principio di parità di trattamento a favore della Civitavecchia Fruit & Forest Terminal, ricomprendendo nella concessione demaniale originaria di quest'ultima sulla banchina 24 anche lo stoccaggio e la movimentazione di container. Secondo RTC, è stato concesso «al titolare di una semplice concessione demaniale, rilasciata ai sensi dell'articolo 36 del codice della Navigazione per un'area retroportuale, di operare come terminalista senza però essere titolare dell'apposito concessione ai sensi dell'articolo 18 della legge 84/94 e avvalendosi di una banchina pubblica che però, proprio in quanto tale, non avrebbe potuto essere sottratta alla libera fruizione per un utilizzo che contrasterebbe con il vigente Piano Regolatore Portuale, che destina quella banchina ad operazioni diverse dalla movimentazione dei container».

Secondo i giudici amministrativi invece «lo scopo dell'autorizzazione e l'estensione dell'area in concessione sono rimasti inalterati (con l'autorizzazione che si riferisce alla movimentazione di soli prodotti ortofrutticoli) e non è possibile affermare che vi sia stata una estensione della tipologia merceologica dei prodotti movimentabili nell'area oggetto di concessione (come ad esempio il passaggio dal traffico merci a quello passeggeri ovvero a quello container) ma una semplice integrazione delle modalità di trasporto dei prodotti ortofrutticoli.

«Il Consiglio di Stato - commenta il presidente dell'autorità portuale, Pino Musolino - ha respinto tutti gli assunti e motivi di ricorso di Roma Cruise Terminal, stabilendo che le decisioni assunte dall'autorità portuale e l'operato dei suoi uffici sono stati corretti e mettendo fine una volta per tutte a una vicenda che negli anni scorsi aveva creato non pochi problemi e motivi di incertezza nel porto di Civitavecchia, danneggiandone l'immagine e mettendone in dubbio l'affidabilità a livello nazionale e internazionale e rischiando di far perdere allo scalo uno dei traffici, quello dell'ortofrutta, in cui è più forte sul versante delle merci. È una ottima notizia, che ora ci consentirà di poter promuovere e proporre con maggiore vigore il porto, che a causa dei numerosi contenziosi pendenti finora non ha potuto sfruttare pienamente le proprie potenzialità strategiche e infrastrutturali».

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