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21 marzo 2025, Aggiornato alle 08,22
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Politiche marittime

Cina-Ue, prove d'intesa sui trasporti marittimi

Nel corso di un incontro tenuto in Polonia, si è discusso anche dell'estensione della zona di libero scambio di Shanghai


Nei giorni scorsi si è tenuto a Stettino, in Polonia, il 12° Meeting per l'implementazione dell'accordo sui trasporti marittimi Cina-Ue, al quale hanno partecipato rappresentanti del ministero cinese dei Trasporti, della direzione generale dei Trasporti e Mobilità (DG MOVE) della Commissione e di Stati membri dell'Unione, oltre che dell'associazione degli armatori cinesi e dell'Ecsa.

Una delle questioni affrontate nel corso dell'incontro, riferisce l'Agenda Confitarma, è stata quella relativa all'estensione della zona di libero scambio di Shanghai ad altri cinque porti. In queste zone, le navi controllate da interessi cinesi possono trasportare merci tra i porti cinesi battendo bandiera sia cinese che estera. Gli armatori europei sono preoccupati in quanto questo regime pone le imprese Ue in una posizione di ulteriore svantaggio rispetto alle imprese del gigante asiatico, in quanto prima le navi che trasportavano merci tra porti cinesi dovevano essere sia di proprietà che di bandiera cinese.

Questa regola diverge anche dalla prassi internazionale che prevede come condizioni di accesso al mercato o la bandiera della nave o la nazionalità del proprietario della nave. Il 13° Meeting si terrà in Cina nell'autunno 2016.