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02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
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Infrastrutture

2030, impero marittimo cinese

Tra quindici anni il paese movimenterà mezzo miliardo di teu e 25 miliardi di tonnellate di merce. Avrà una flotta mercantile più potente della Grecia. Lo scenario di  Shanghai shipping institute


I porti cinesi impero marittimo del mondo. Lo sono già, e lo saranno ancora di più tra quindici anni. Secondo lo Shanghai International shipping institute (Sisi), nel 2030 il traffico marittimo delle merci nel paese asiatico raggiungerà i 25 miliardi di tonnellate, il doppio del livello attuale.

Lo scenario delineato nel rapporto dell'istituto (China shipping development outlook 2030, pubblicato a marzo) è colossale. La Cina movimenterà il 15% del traffico mondiale. Un quarto del trasporto sarà fatto di container che raggiungeranno il mezzo miliardo di teu l'anno (l'Italia movimenta circa dieci milioni di teu l'anno, oggi): un tasso di crescità per i prossimi quindici anni del 6 per cento. La domanda di ferro e carbone diminuirà, secondo il Sisi, mentre crescerà rapidamente quella del grano e del petrolio.

Flotta
Tra cinque anni la Cina avrà più navi mercantili di Giappone e Germania, e sarà una potenza armatoriale più grande della Grecia. Nel dettaglio, le petroliere e le portarinfuse cinesi cresceranno a un ritmo leggermente superiore rispetto  alle portacontainer, perché queste ultime saranno inferiori di numero e molto più grandi di oggi. La flotta delle petroliere crescerà del 18%, quella container calerà del 9,5%. 
Mentre la flotta di portarinfuse adibite al trasporto del carbone supererà le 150 milioni di tonnellate (+60%), la flotta generale delle portarinfuse secche si ridurrà notevolmente, di circa la metà, a causa del calo del traffico di ferro e carbone.
Tra il 60 e il 70 per cento del petrolio trasportato sarà China made, ovvero realizzato in Cina o da aziende cinesi.

Bandiera
Grossomodo il rapporto tra armatori cinesi e bandiere straniere resterà simile. Nel 2030 non più del 90 per cento delle navi controllate da compagnie cinesi batteranno bandiera straniera.

Yangtze regna
Sarà il fiume di Yangtze l'arteria pulsante di questo mondo portuale, movimentando ogni anno, sempre dal 2030, 3,8 miliardi di tonnellate. Avrà quattro hub: Chongqing, Wuhan, Nanjing e Suzhou.

Crociere
Nel 2030 i cantieri navali di Cina, Giappone e Corea del Sud avranno un terzo delle commesse per le navi da crociera.

Mercato diluito
Non sarà più Londra il centro degli affari relativi allo shipping, neanche Hong Kong che perderà potere. Singapore e Shanghai cresceranno tanto ma nessuno di loro avrà una posizione di mercato dominante. Lo scenario di Sisi vede tante altre piccole città che diluiscono la fetta di mercato.

Arbitrato
Sarà sempre Londra la capitale degli arbitrati internazionali, seguita da New York, Singapore e Hong Kong.

Educazione
Gli studenti stranieri negli istituti nautici saranno quasi un terzo, il 30 per cento.

Porti
I porti saranno talmente tanti e grossi da raggrupparsi in distretti. Sisi prevede che ne saranno sette: Liaoning, Tianjin-Hebei, Shandong-Jiangsu, Yangtze, Pearl, infine una provincia sudovest e una a sudest.
 
2030. La classifica dei porti cinesi per miliardi di tonnellate movimentate
Tianjin (1,33)
Shanghai (1,3)
Qingdao (1,28)
Tangshan (1,16)
Suzhou (1,13)
Dalian (1,01)
Rizhao (900 milioni)
Guangzhou (860 milioni)

2030. La classifica dei porti container in milioni di teu
Shanghai (52,68)
Qingdao (43,15)
Ningbo-Zhoushan (37,27)
Tianjin (32,3)
Shenzhen (30,24)
Guangzhou (30,07)
Dalian (27,86)
Suzhoi (23,11)
Lianyungang (16,67)
Xiamen (13,24)