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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Infrastrutture

Cercasi navi per trasportare idrogeno e bioenergia

Servono almeno venti grandi navi da trasporto l'anno per collegare produttori e consumatori. Uno studio dell'Università di Manchester evidenza lo iato tra i progetti e la realtà

(Mike McBey/Flickr)

Un nuovo rapporto pubblicato oggi dal Tyndall Center dell'Università di Manchester ha evidenziato il ruolo importante che il settore marittimo svolgerà nel trasporto dei carburanti verdi necessari per raggiungere gli obiettivi climatici globali. Ma ha trovato un divario enorme tra i progetti annunciati dai governi e ciò che è richiesto effettivamente, auspicando in conclusione la creazione di politiche nazionali molto più forti sui combustibili a basse emissioni di carbonio.

Gli autori di Shipping's Role in the Global Energy Transition identificano la crescita dell'idrogeno a basse emissioni di carbonio e della bioenergia sostenibile come essenziali per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo sul clima di Parigi. Ma hanno scoperto che la mancanza delle cosiddette "politiche abilitanti" da parte dei governi, come la garanzia di un mercato di riferimento e di prezzi stabili per produttori e consumatori, frena gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto necessarie per sostenere la transizione energetica globale.

Il rapporto identifica un ruolo importante per il settore marittimo in questa transizione energetica globale, trasportando bioenergia e idrogeno convertito in ammoniaca. Viene rilevato che il trasporto marittimo di ammoniaca e bioenergia nei prossimi decenni potrebbe eguagliare le spedizioni di gas e carbone di oggi. Tuttavia, ciò richiederebbe circa 20 nuovi grandi navi da trasporto di ammoniaca all'anno per collegare i produttori di idrogeno verde con i consumatori.

Data la tempistica di 2-3 anni per la costruzione di nuove navi, i rappresentanti del settore marittimo hanno affermato di aver bisogno di certezze sulla produzione di idrogeno il prima possibile per poter giustificare gli investimenti necessari in nuove infrastrutture. Il rapporto è stato commissionato e accolto con favore dalla International Chamber of Shipping, che ha invitato i governi partecipanti alla COP27 a inviare "segnali di mercato più forti" all'industria marittima per ridurre i timori che qualsiasi nuova nave costruita per il trasporto di carburanti a basse emissioni di carbonio non venga mai utilizzata.

Il mondo ha bisogno tra le 50 e le 150 milioni di tonnellate di idrogeno a basse emissioni di carbonio entro il 2030, ma c'è un grande divario tra questo e quanto pianificato fino ad oggi: i progetti già annunciati produrranno solo 24 milioni di tonnellate entro il 2030, secondo l'Autorità internazionale per l'energia. È preoccupante che solo il 4 per cento di questi progetti abbia una decisione finale di investimento. I ricercatori del Tyndall Center hanno chiesto politiche governative più forti per dare ai produttori, agli spedizionieri, agli armatori e ai consumatori di idrogeno la fiducia di cui hanno bisogno per investire.

Alice Larkin, coautrice del rapporto, spiega come «i nuovi carburanti verdi sono essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi e il settore marittimo ha un ruolo fondamentale nel trasportarli. Ma la produzione di carburanti verdi deve essere incrementata: c'è un enorme divario tra i piani attuali e ciò che è necessario per raggiungere gli obiettivi di Parigi».

Il rapporto del Tyndall Centre ha identificato una serie di misure per potenziare le iniziative dei singoli Stati per rendere più efficaci gli investimenti. Tra questi, l'introduzione di mandati per l'aumento delle percentuali di idrogeno verde, la creazione di "crediti di produzione" per l'drogeno o la fornitura di mercati e prezzi garantiti per produttori e consumatori. Tali misure sono già in fase di sperimentazione negli Stati Uniti, in Germania e in India.

«L'industria navale sa di avere un ruolo enorme da svolgere nella decarbonizzazione globale nei prossimi decenni, trasportando i nuovi carburanti verdi di cui l'economia mondiale ha bisogno. Ma per permetterci di investire, i governi hanno bisogno di politiche molto più forti per ridurre il rischio della produzione di idrogeno verde», commenta Guy Platten, segretario generale della International Chamber of Shipping. «Le strategie nazionali sull'idrogeno - conclude - devono includere un focus esplicito sul supporto delle infrastrutture di trasporto necessarie sia per le importazioni che per le esportazioni. L'industria è pronta a rispondere, ma abbiamo urgentemente bisogno di segnali di mercato più forti e investimenti infrastrutturali per rendere tutto ciò una realtà».

Tag: ambiente - idrogeno - gas