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02 maggio 2025, Aggiornato alle 17,29
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Caso Milazzo, armatori e rimorchiatori compatti

Confitarma e Assorimorchiatori difendono la decisione della Capitaneria di negare la concessione per Rimorchiatori Siciliani. "Troppi costi"


Un fronte compatto quello di rimorchiatori e armatori sul caso di Milazzo, quello della mancata concessione da parte della Capitaneria di porto ad una nuova società di rimorchiatori. Sulla decisione intervenne a novembre l'Antitrust creando un caso. Il regolamento per i servizi di rimorchio del porto siciliano dice espressamente che "non può essere rilasciato che un solo atto di concessione", ma l'agenzia a tutela della concorrenza, sulla base del decreto legge 201/2011, ha rigettato il provvedimento della Capitaneria datato 17 luglio 2012 che negava la richiesta della Rimorchiatori Siciliani Srl. 
Ora Assorimorchiatori e Confitarma hanno diramato un comunicato congiunto che difende il principio del "un solo rimorchiatore per porto". Il motivo è semplice: equipaggiare i rimorchiatori costa alle società che li gestiscono e al porto che deve pagare tariffe più alte, non ci si può permettere il lusso di tenere unità ferme, anche in nome della libera concorrenza. "L'impresa concessionaria", si legge nella nota, è tenuta a "mettere a disposizione del porto un numero definito di rimorchiatori aventi caratteristiche tecniche idonee a soddisfare sia le esigenze di sicurezza portuale che quelle di efficienza del servizio. La presenza di due concessionari nello stesso scalo comporterebbe inevitabilmente una duplicazione dei costi organizzativi che nel settore specifico consistono in ingenti investimenti di milioni di euro. Duplicare tali costi, senza alcuna prospettiva di incremento della domanda del servizio, equivale a condannare il porto a pagare tariffe molto più elevate".