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18 marzo 2024, Aggiornato alle 16,46
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Bonus edilizi, cantieri bloccati vanificano gli effetti su energia ed emissioni

Ance Liguria e Ance Savona analizzano i dati dell'indagine Cresme, presentati in Parlamento


Con i crediti e i cantieri bloccati, è altissimo il rischio di rovinare gli effetti del superbonus edilizio. Lo sostengono Ance Liguria e Ance Savona, sottolineando le loro preoccupazioni con una serie di dati relativi al taglio dei costi. Un risparmio energetico pari a 2,7 volte il target annuo stabilito dal Piano nazionale per l'energia e il clima. Una riduzione su base annua nelle emissioni di anidride carbonica pari a 3,03 milioni di tonnellate di CO2. Un risparmio energetico strutturale di 1170 GWh/anno che, insieme ai 1,43 GW/anno di nuova potenza rinnovabile installata, e agli interventi di ecobonus "ordinari, determina un minor consumo di gas necessario per la produzione elettrica e per il riscaldamento domestico pari a 2 miliardi di metri cubi di gas, pari a più di 2/3 del risparmio di gas previsto dalle misure di riduzione dei consumi per il settore domestico varate ad agosto 2022 per far fronte all'emergenza attuale. 

Questo il valore "energetico" e ambientale del superbonus edilizio. I dati calcolati anche sulla base dei parametri Mise-Enea – sottolinea il presidente di Ance Liguria, Emanuele Ferraloro – non sono contestabili. Frutto di un'indagine del Cresme, che è stata presentata ufficialmente in Parlamento, attestano senza ombra di dubbio l'effetto superiore a qualsiasi previsione, anche la più ottimistica derivante dall'intervento sul patrimonio edilizio italiano. Non consentire il completamento delle operazioni di ristrutturazione in corso e non trovare una risposta al problema dello sblocco dei crediti rappresenta quindi quanto di più contrario e contradditorio possa esistere rispetto agli obiettivi di transizione energetica e di risparmio energetico".

Ma non è tutto. Più di un terzo dell'aumento del PIL del 2022 è legato alla crescita del settore, che ha creato 230mila posti di lavoro in due anni. La crescita dell'economia trainata dal settore delle costruzioni ha permesso di ottenere quelle importanti entrate fiscali che hanno permesso anche di finanziare gli aiuti per imprese e famiglie: più del 30% dell'extra gettito di 54 miliardi di euro (+10,4% rispetto all'analogo periodo del 2021) delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-settembre 2022 deriva dal Superbonus e quindi dal settore delle costruzioni. 

"Si è trattato di un successo senza precedenti per una norma che ha letteralmente rovesciato il trend di un comparto economico determinante per il Paese – conclude Massimo Baccino, presidente di Ance Savona – ma per noi che viviamo e operiamo sul territorio risulta evidente già oggi quale svolta negativa, sulle imprese, e specialmente sull'occupazione, l'inversione di rotta sul superbonus sta già producendo. In altre parole: siamo a un passo dal mandare tutto in malora".
 

Tag: economia