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Cultura

Bagnoli, al Circolo Ilva "l'ultimo casco giallo"

Giovedì 25 giugno presentazione del libro di Giovanni Capasso. Con lui anche i fratelli Bennato, Antonio Bassolino e Guido D'Agostino


Edoardo, Eugenio e Giorgio Bennato al Circolo Ilva: bagnolesi "doc", figli del ragionier Carlo Bennato (per oltre quarant'anni all'Italsider), hanno percorso brillanti carriere musicali e sono rimasti sempre fortemente legati alla storia del "cantiere". Una delle tante storie raccontate in "Bagnoli. L'ultimo casco giallo" di Giovanni Capasso, il libro pubblicato dalla Martin Eden che si presenta giovedì 25 giugno 2020 al Circolo Ilva. Intervengono anche Antonio Bassolino e Guido D'Agostino. Modera Carlo Franco.

Il libro
Cos'è accaduto a Bagnoli negli ultimi trent'anni? Dall'ultima colata nel 1990 ai grandi progetti, fino al fallimento della Bagnolifutura. Cantieri, bonifiche, polemiche, occasioni perdute. Ma anche arte e letteratura, musica, cinema e ricerca. Dopo la grande storia industriale del Novecento, a Bagnoli hanno preso forma tutte le incertezze e le contraddizioni di un "tempo nuovo" che forse non siamo ancora riusciti a comprendere, se è vero che a Taranto sembra ripetersi un film già visto. Ce lo racconta Giovanni Capasso, che la fabbrica è riuscita a vederla mentre spegneva per sempre i suoi motori. E che anche se come ingegnere ha sempre portato il casco bianco, ha amato la storia di Bagnoli fino a considerarsi a tutti gli effetti un "casco giallo". Battendosi, insieme a tanti altri, per salvare la memoria del Cantiere. Che non fu solo una fabbrica, ma una grande esperienza collettiva. Edizione a cura di Giuseppe Pesce, con un'intervista a Ermanno Rea.

L'autore
Giovanni Capasso, ingegnere napoletano classe 1956, è stato l'ultimo assunto del centro siderurgico di Bagnoli. Responsabile dell'Archivio storico e dell'Infobox (purtroppo distrutto), tra i soci fondatori del Circolo Ilva Bagnoli, è passato dall'Italsider a Bagnoli Spa alla Bagnolifutura, fino al fallimento del progetto – e del sogno – di rilancio della grande area dismessa, simbolo dell'industrializzazione napoletana. Personalità eclettica ed entusiasta, ha unito la sua passione per il mare a quella per l'archeologia industriale, lavorando a numerose iniziative. È il protagonista del cortometraggio L'ultimo rimasto in piedi (2002) di Ugo Capolupo e compare tra i personaggi della Dismissione di Ermanno Rea, romanzo nato tra le "carte" dell'archivio di Bagnoli.
 

Tag: libri