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19 marzo 2024, Aggiornato alle 09,20
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Anche lo shipping verso le quote di carbonio. Oggi il voto di Bruxelles

Dopo la deliberazione favorevole di ieri, il Parlamento Ue includerà il trasporto mercantile oltre le 5 mila tonnellate nell'Emissions Trading System. Ma gli armatori sono contrari


Il Parlamento dell'Unione europea ha deliberato ieri per l'inclusione dello shipping nell'Emissions Trading System, il sistema di scambio delle quote di carbonio. La modifica dell'ETS verrà confermata oggi con il voto del Parlamento Ue.

Si tratta di un passo importante per il settore del commercio mercantile perché lo include (per le navi oltre le 5 mila tonnellate) in un sistema di monitoraggio nuovo, ancora tutto da adottare, quello di un mercato delle quote di anidride carbonica che incentivi l'abbassamento delle emissioni di gas serra, soprattutto CO2.

Il Parlamento ha inoltre incluso anche il metano, come carburante, nel sistema di scambio delle emissioni.

Lo shipping viene quindi considerato alla stregua di un comparto industriale. Secondo la categoria, però, includerlo in questo modo genererebbe confusione e problemi all'economia in generale, con conseguenze diplomatiche tra Stati membri e Stati extra-Ue. Il punto di partenza è il sistema di monitoraggio delle emissioni, il Monitoring, Reporting and Verification-MRV. È definito regionale, nel senso che è geograficamente legato al continente, ma di fatto si estende anche al di fuori dell'Unione europa, visto che il flusso di trasporto non è solo interno ma – per lo più – basato su importazioni ed esportazioni.

Un sistema del genere applicato allo shipping, secondo il World Shipping Council, seguirebbe naturalmente il viaggio della nave ma includerebbe così anche merce non destinata al continente, falsando così le quote di carbonio da scambiare e coinvolgendo Paesi che non vi partecipano. L'ETS e l'MRV entrerebbero in conflitto con la legislazione internazionale in materia, quella dell'International Maritime Organization che per lo shippping – seguendo le indicazioni dell'ONU della COP21 – ha previsto un cambiamento graduale da qui al 2050, fino ad abbattere della metà i gas serra delle navi mercantili, rispetto alle emissioni del 2008.

Come funziona l'ETS
Come riferisce la Commissione europea. il sistema ETS UE opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Il tetto si riduce nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscono. Entro questo limite, le imprese ricevono o acquistano quote di emissione che, se necessario, possono scambiare. Possono anche acquistare quantità limitate di crediti internazionali da progetti di riduzione delle emissioni di tutto il mondo. La limitazione del numero totale garantisce che le quote disponibili abbiano un valore. Alla fine di ogni anno le società devono restituire un numero di quote sufficiente a coprire le loro emissioni se non vogliono subire pesanti multe. Se un'impresa riduce le proprie emissioni, può mantenere le quote inutilizzate per coprire il fabbisogno futuro, oppure venderle a un'altra impresa che ne sia a corto.

Secondo Bruxelles, lo scambio crea flessibilità e garantisce che le riduzioni delle emissioni avvengano quando sono più convenienti. Un solido prezzo della CO2 favorisce inoltre gli investimenti in tecnologie pulite e a basso rilascio di CO2.

Tag: ambiente - imo