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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Politiche marittime

Ambiente, Cesa: "Proteggiamo la proprietà intellettuale"

Avanti con il programma Imo che prevede il ritorno delle emissioni navali ai livelli del 1990. Secondo l'associazione limitazione del know-how e investimenti in ricerca delle singole imprese sono la chiave per l'accelerazione della politica ambientale


«Con l'iniziativa della settimana scorsa l'International Maritime Organization ha dimostrato la sua capacità di costruire consenso dietro iniziative relative alla riduzione delle emissioni delle navi». Il Cesa si congratula così con l'Imo e in particolare con il presidente del Marine Environment Protection Committee (Mepc) per la gestione di una politica, quale quella ambientale, «impegnativa e politicamente delicata». In particolare si tratta delle prospettive a breve termine entro il 2020 che prevedono da parte dell'Europa l'obiettivo di ridurre almeno del 20% le emissioni delle navi, tornando ai livelli del 1990. Per questo il Cesa si aspetta dall'Ue una certa continuità nelle misure adottate finora, soprattutto entro la fine dell'anno. Ma, secondo l'associazione, sono le azioni dei singoli stati a fare la differenza: qui si gioca l'efficacia di norme, regole, tagli e restrizioni. «L'azione locale è giudicata inevitabile – afferma Cesa - e dovrebbe concentrarsi sul sostegno delle imprese a risparmiare energia rafforzando in tal modo la loro competitività». Poiché le misure dei singoli stati hanno sempre minacciato di falsare la concorrenza, occorre garantire che tutti i fondi siano pienamente utilizzati, senza sprechi. Reinhard Lüken, segretario generale Cesa, ha sottolineato: «Con una migliore applicazione della disposizione, il risparmio medio del 20% di carburante è realistico già oggi».
Secondo Cesa le associazioni marittime europee nel campo dell'industria manifatturiera, dei cantieri navali, dei produttori di attrezzature, oltre agli istituti di ricerca, continueranno a investire in ricerca e sviluppo per rendere le navi sempre più efficienti sul fronte consumi. E proprio l'attività di ricerca delle singole società costituisce la chiave per accelerare il processo di ottimizzazione delle unità navali. Secondo Lüken la condivisione del know-how è utile fino ad un certo punto: «Molte società tecnologiche europee sono pronte a collaborare con i produttori nello sviluppo. Il trasferimento tecnologico gratuito eliminerebbe la necessità da parte delle società di investire in ricerca e sviluppo. Ma così l'impatto negativo sugli interessi commerciali degli innovatori porterebbe il progresso tecnologico a fermarsi».
Nell'ambito dell'iniziativa GuardSHIP, Cesa ha già creato un centro di competenza per la protezione della proprietà intellettuale