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10 dicembre 2024, Aggiornato alle 20,43
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Cultura - Infrastrutture

A Taranto l'Arsenale militare marittimo compie 133 anni

Fu inaugurato, alla presenza di re Umberto I di Savoia, il 21 agosto 1889. Oggi è il primo stabilimento di lavoro della Difesa e la seconda realtà industriale della città pugliese

(PH: Marina Militare)

Ha da poco compiuto ben 133 anni l'Arsenale militare marittimo di Taranto. Fu infatti inaugurato, alla presenza di re Umberto I di Savoia, il 21 agosto 1889, per rimediare alla sempre crescente necessità di difesa dell'Italia protesa verso il Mar Mediterraneo. I lavori di costruzione, che includevano anche l'ampliamento del Canale navigabile per il collegamento del Mar Piccolo con il Mar Grande, iniziarono nel settembre del 1883 e durarono circa sei anni.

L'Arsenale si estende su di un'area di oltre 90 ettari di cui 70 scoperti, delimitata da un muro di cinta alto 7 metri e lungo 3250 metri, con un fronte a mare di circa 3 km, da cui si sviluppano 4,5 km di banchine sulla sponda meridionale del Mar Piccolo. Il territorio è organizzato in quattro aree: l'area centrale dove si trova la direzione generale, l'area dei sistemi di combattimento a ponente e l'area della piattaforma e dei servizi a levante.

È dotato di due bacini galleggianti che possono ospitare unità fino a 6000 tonnellate, e due bacini in muratura: il Benedetto Brin costruito nel 1889 e l'Edgardo Ferrati costruito nel 1916, tra i più grandi in Europa. L'attività di costruzione delle navi da guerra iniziò nel 1894 e per i successivi settanta anni furono molte le unità navali varate sugli scali dello Stabilimento tarantino, fino al 1967, anno nel quale la Marina Militare decise di abbandonare le nuove costruzioni e destinare l'Arsenale a compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta.

Oggi l'Arsenale, con i suoi 1.500 dipendenti (di cui 1350 civili), è il primo stabilimento di lavoro della Difesa e la seconda realtà industriale di Taranto, dopo Alcelor Mittal. Lo stabilimento assicura il mantenimento in efficienza di circa il 70% delle unità di prima linea della Marina Militare e l'intensa attività operativa effettuata recentemente dalla Squadra Navale ha comportato una forte crescita dell'esigenza manutentiva e, quindi, delle capacità dello Stabilimento tarantino.