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Politiche marittime

Vertenza Wartsila Trieste, MiSE convoca secondo tavolo

Il 7 settembre riunione con le parti sociali e la Regione. È invitata anche l'azienda finlandese, che già a fine luglio aveva confermato la decisione strategica di mettere in esubero 450 operai dello storico centro produttivo

L'audizione di Wartsila al ministero dello Sviluppo economico, 27 luglio 2022 (fiom-cgil.it)

Il governo ci riprova e convoca per il 7 settembre, a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, la multinazionale finlandese dei motori Wartsila, i sindacati e la Regione Friuli Venezia Giulia. Oggetto, la crisi dello storico centro produttivo di Trieste, dopo l'annuncio di luglio scorso di Wartsila di spostare la produzione in Finlandia, a Vaasa, lasciando in Italia i servizi: il management, l'assistenza, la formazione e la vendita. 450 esuberi complessivi per il centro di Trieste, il 46 per cento della forza lavoro, pari a circa 970 persone.

Il tavolo ministeriale è stato chiesto, tra gli altri, dal governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga. «Regione e rappresentanti dei lavoratori hanno avuto uno scambio di vedute sull'evolversi della vicenda – scrive in una nota la Regione - da parte dell'amministrazione del Friuli Venezia Giulia è stato ribadito il pieno appoggio alla difesa dei posti di lavoro e di una sede industriale strategica per l'economia regionale e nazionale».

Per il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, si tratta della seconda convocazione dopo quella di fine luglio, quando il presidente di Wartsila, Håkan Agnevall, ha confermato la decisione strategica del gruppo sugli esuberi, che sommati all'indotto potrebbero essere superiori alle 700 persone.

Intanto gli operai del centro Wartsila di Trieste sono in stato di agitazione e i portuali, in solidarietà, si sono rifiutati di gestire l'imbarco di 12 motori Daewoo destinati alla Corea del Sud, con la nave, UHL Fusion, in attesa di essere autorizzata dall'autorità portuale a fare movimento in autoproduzione.

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