|
adsp napoli 1
26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Armatori

Varata Yara Birkeland, la prima portacontainer elettrica senza capitano

Collegherà i porti norvegesi di Brevik, Larvik e Porsgrunn trasportando per lo più fertilizzanti per una multinazionale. Tratte di cabotaggio per capire che direzione far prendere a queste sperimentazioni


Consegnata alla fine dell'anno scorso dalla Vard del gruppo Fincantieri, Yara Birkeland è stata varata nei giorni scorsi ed è salpata per il suo primo viaggio inaugurale. È la prima portacontainer elettrica ed autonoma mai costruita.

La partenza – cerimonia giovedì scorso a Oslo con il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store, e il ministro della Pesca, Bjornar Skaeran - segue un anno di test tenutosi fuori il porto di Horten, a Sud di Oslo, con un equipaggio che aveva come plancia di "non comando" una sala ricavata da un container, e la sala di comando vera e propria gestita da un'intelligenza artificiale. Un minuscolo mercantile, se paragonato alle portacontainer dei servizi internazionali, ma fondamentale per capire quale direzione far prendere a questi prototipi. La capacità è di soli 120 TEU (è lunga 80 metri, larga 15, con una stazza di 3,150 tonnellate) ed è stata ordinata da uno dei principali produttori di fertilizzanti al mondo, Yara International. 

Opererà a Sud di Oslo, tra i porti norvegesi di Brevik, Larvik e Porsgrunn, città prossime tra loro e ad intenso traffico di automezzi. A Porsgrunn, tra l'altro, Yara International sta realizzando un terminal autonomo (ne avevamo parlato qui). La principale merce movimentata in questa regione è il fertilizzante, la metà del quale viene esportato in Asia. Secondo i calcoli dell'armatore, Yara Birkland dovrebbe arrivare a decongestionare il traffico locale di 40 mila mezzi pesanti l'anno, anche se sono calcoli precedenti la pandemia. Pur essendo di soli otto chilometri la distanza tra i porti di Porsgrunn e Brevik, Svein Tore Holsether, amministratore delegato di Yara International, spiega che «il risparmio di emissioni è notevole, anche perché tale distanza fino a ora era coperta da mezzi pesanti. Questo è un tipico esempio di messa in pratica del concetto di transizione verde. In tutto il mondo ci sono tanti luoghi interessati da congestione stradale che potrebbero trarre ampi benefici da soluzioni hi tech come questa».