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26 marzo 2025, Aggiornato alle 20,10
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Un codice di buone maniere tra città e porto

Domani a Roma un seminario Assoporti presenterà il codice di "buone pratiche" messo a punto dall'European Sea Port Organization per far dialogare maggiormente un porto alla sua città


La funzione economica dei porti puo' essere mantenuta nel lungo periodo soltanto se anche la loro funzione sociale viene tenuta in considerazione. Se ne discute a Roma martedì 26 ottobre, in un seminario organizzato da Assoporti, l'Associazione dei Porti Italiani, nel quale sarà presentato un codice di "buone pratiche" messo a punto dalla European Sea Ports Organisation (nella foto il chairman Victor Schoenmakers).
Le Autorità Portuali sono sempre più consapevoli di dover creare iniziative in grado di sviluppare sinergie di collaborazione con le città, al fine di migliorare la qualità e l'accessibilità delle aree portuali e per promuoverne l'immagine positiva nei confronti dell'opinione pubblica. A ciò si aggiunge la necessità di attrarre i giovani verso percorsi professionali legati alle diverse attività portuali anche in considerazione della carenza di lavoratori qualificati.
Per questo motivo Assoporti ha promosso la presentazione del codice di buone pratiche per l'integrazione sociale dei porti in lingua italiana. Nel corso della presentazione si terrà un dibattito aperto al pubblico. Interverranno i presidenti di Assoporti, Francesco Nerli, di Espo Patrick Verhoeven, il direttore generale per i porti del Ministero Infrastrutture e Trasporti, Cosimo Caliendo, esponenti dei porti italiani tra cui Roberto Piccini, presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, e Natalie Backx, Coordinatrice del progetto Ap Rotterdam.