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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Trieste, nel 2020 crescono solo i rotabili

Domanda energetica molto bassa, traffico in calo del 13 per cento. Treni movimentati -17 per cento. Container reggono. D'Agostino: "Nonostante tutto, un porto in salute"

La zona dei rotabili del porto di Trieste

Anche per il porto di Trieste, come per altri scali italiani, il traffico 2020 si è "salvato" in settori specifici, come i rotabili.

Nei dati diffusi dall'Autorità portuale, infatti, il comparto più dinamico e vitale dell'anno appena concluso è stato il ro-ro, cresciuto del 7 per cento sul 2019, grazie al consolidamento dei risultati positivi dell'ultimo trimestre del 2020 toccando le 243,500 unità transitate. A dicembre la crescita è stata del 25 per cento.

Il traffico generale si attesta sulle 54 milioni di tonnellate di merce, con un ribasso del 13 per cento su base annuale, pari a quasi 8 milioni di tonnellate in meno. La contrazione è da ascriversi alla performance negativa delle rinfuse liquide (-13%) con 37,57 milioni di tonnellate movimentate, corrispondente a circa il 73 per cento del calo dei volumi totali. Fortemente colpito il segmento delle rinfuse solide (-70%); più moderato l'arretramento delle merci varie (-5% ), che nel mese di dicembre, in controtendenza, tornano a crescere (+3%). Il crollo della domanda energetica di petrolio per via dei lockdown è alla base di questi risultati, mentre per le rinfuse solide il calo è riconducibile ai prodotti metallurgici, minerali e del carbone, in seguito alla chiusura dell'impianto siderurgico triestino della Ferriera di Servola.

I treni movimentati sono stati 8 mila, in flessione del 17 per cento. In questo caso non ha pesato la pandemia ma il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina. Senza di questi, la perdita complessiva sarebbe stata più contenuta, intorno all'8 per cento.

Container in calo del 2 per cento a 776 mila TEU, riconducibile al calo dei traghetti verso la Turchia, mentre tiene quello di lunga percorrenza con il Far East. Infatti, il terminal container del molo VII con 692,800 TEU ha retto bene attestandosi sul traffico del 2019.

«Nonostante la congiuntura, i dati ci restituiscono un'idea di un porto in salute e la curva di traffico si è un po' rialzata a fine anno per alcuni settori, ma bisognerà attendere ancora, per tornare ai numeri dalla fase pre-Covid», commenta il presidente del porto, Zeno D'Agostino. «Se misuriamo il sistema sul valore prodotto per il territorio e non solo sui numeri statistici, va rilevato che quest'anno il porto ha fatto passi da gigante. Non solo ha continuato a  lavorare durante il lock down, ma ha visto grandi trasformazioni e nuovi investimenti internazionali».

Tag: trieste - traffico