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18 maggio 2024, Aggiornato alle 18,37
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Trasporto pubblico locale, un piano per uscire dalla crisi

Annunciati impegni finanziari dello Stato per il rinnovo del parco mezzi. Il settore oggi conta 127mila lavoratori in 1150 aziende


Il trasporto pubblico locale è una delle emergenze nazionali sottovalutate che impattano negativamente sulla vita dei cittadini. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis intervenendo ieri a Roma al convegno nazionale della Cgil "Trasporto pubblico locale e regionale. Esperienze e proposte per uscire dalla crisi". De Angelis ha ricordato i numeri delle immatricolazioni, "meno di mille autobus l'anno, cinque volte meno di Francia, Germania o Inghilterra, con risorse pubbliche azzerate dal 2010", e le forti "crisi industriali aperte nelle storiche aziende nazionali produttrici di bus, tramvie e metropolitane come Irisbus di Flumeri, Breda Menarini Bus di Bologna e Breda di Pistoia e in una filiera di centinaia di piccole e medie imprese". L'urgenza di riformare il settore è evidente: "Con il ministro Lupi a breve presenteremo gli Stati Generali dei servizi pubblici locali - ha dichiarato il sottosegretario - con un Piano di rilancio del settore che oggi impegna 127mila lavoratori in 1150 aziende locali, oltre il 40% al collasso e con indebitamenti record come gli 1,2 miliardi di Atac di Roma. Il Piano conterrà un pacchetto di riforme che in 3-5 anni permetteranno l'uscita dalla crisi". Tra gli obiettivi immediati, non più rinviabili, ha aggiunto D'Angelis, "c'è la ripresa degli impegni finanziari dello Stato per il rinnovo del parco mezzi. Nella Legge di Stabilità ci sono i primi 300 milioni e altri arriveranno con i prossimi decreti".