|
adsp napoli 1
02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Logistica

Toninelli azzera il cda di Ferrovie dello Stato

Firmato decreto di decadenza. L'annuncio su Facebook. A rischio la fusione con Anas?


L'intero Consiglio di amministrazione (cda) di Ferrovie dello Stato è stato dichiarato decaduto dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. La firma del decreto è stata annunciata mercoledì su Facebook. In nome del «governo del cambiamento», si sottolinea la continuità con il suo predecessore, Graziano Delrio: «Ora – scrive Toninelli - la barra si sposta sui treni regionali e sui pendolari in termini di sicurezza e di qualità dei loro spostamenti. E in tutto questo la "cura del ferro" ha un ruolo fondamentale» - la cura del ferro è uno slogan inventato da Delrio.

Ancora non si sa chi succederà l'amministratore delegato Renato Mazzoncini, né se la decadenza del cda metta in discussione la fusione della società, di cui il MIT è unico socio, con Anas, avvenuta a gennaio.

Il ministero dei Trasporti ha ribadito, citano alcuni giornali, che non è stato un gesto di «occupazione di poltrone, ma è il cda che ha in qualche modo costretto, con le sue prese di posizione, il governo a questo tipo di provvedimento», riferendosi al rinvio a giudizio per truffa di Mazzoncini nell'inchiesta sui contributi pubblici ricevuti da Umbria mobilità. MIT e ministero dell'Economia, guidato da Giovanni Tria, ha chiesto ad Fs di convocare un'assemblea dei soci totalitaria, ovvero con la maggioranza del CdA e del collegio sindacale, entro il 31 luglio, altrimenti si procederà nei termini stabiliti dallo statuto delle Ferrovie dello stato, che prevede la convocazione dell'istituto assembleare entro 8 giorni dalla decadenza. Per il sottosegretario ai Trasporti, Edoardo Rixi, l'azzeramento è stato un «atto necessario e responsabile per avere quello spazio di manovra indispensabile per fare scelte nuove sulla logistica nazionale». Per il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, si tratta di «una spartizione selvaggia».