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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Tirrenia, la gara rischia il flop

Dalla commissione Trasporti il viceministro dell'Economia Vegas delinea "scenari critici": qualora la privatizzazione dovesse fallire, l'unica alternativa resta la gara delle singole rotte. Giancarlo D'Andrea probabile amministratore unico


La gara per Tirrenia rischia di diventare sempre più inconsistente. Se entro fine settembre la privatizzazione non dovesse andare a buon fine, l'unica alternativa è mettere a gara le singole rotte, come d'altronde vuole l'Europa, con seri rischi per l'occupazione. A delineare questo scenario è lo stesso governo, attraverso il viceministro dell'Economia Giuseppe Vegas (nella foto) che, intervenendo alla commissione Trasporti della Camera, ha parlato di «scenari fortemente critici per le società concessionarie, con potenziali rilevanti impatti anche di natura economica e sociale» qualora la privatizzazione non andasse a buon fine. L'unico soggetto in gara per Tirrenia e Siremar, Mediterranea Holding, ha presentato un'offerta troppo bassa secondo Fintecna. Nonostante ciò, per Vegas, questa soluzione, «pur presentando criticità, è apprezzabile date le circostanze», tenendo conto dei «paletti che dovrebbero garantire risultati soddisfacenti».
Se dovesse fallire la vendita della compagnia, Tirrenia non potrà più usufruire delle convenzioni per assicurare le linee di pubblica utilità. Così la bancarotta sarebbe dietro l'angolo creando una situazione alquanto anomala: una flotta pubblica che non gode più di aiuti di Stato. Un'alternativa che vedrà i sindacati, Uiltrasporti in primis, pronti a scioperare. «Macché piano B – afferma seccamente Giuseppe Caronia, segretario generale Uiltrasporti - questa è una minaccia bella e buona. Il governo deve capire che la privatizzazione è fallita perché la gara era fatta male, non perché non vi siano acquirenti disponibili». 
«Lo stato di incertezza che condiziona il processo di privatizzazione in atto – spiega Vegas - ha indotto alcune banche creditrici a richiedere il rientro delle linee di credito accordate con il conseguente rischio per Tirrenia e Siremar di determinare rilevanti profili di criticità nella gestione finanziaria delle società»  Per questo Vegas chiarisce che «se non si fa la privatizzazione non si potrà far altro che mettere a gara le singole rotte, ma il risultato sarà un po' più difficoltoso», Una decisione questa, secondo il viceministro, "poco desiderabile".
Il nuovo amministratore unico dovrebbe essere annunciato tra pochi giorni. «Già sono stati fatti degli accertamenti – annuncia Vegas - e penso che sia ragionevole presumere che nel corso della settimana si arrivi a questa nomina». Sicuramente sarà un uomo proveniente dalle file di Fintecna visto che i quattro candidati in lizza provengono tutti da lì. In pole c'è Giancarlo D'Andrea, già direttore generale Fintecna, cui seguono l'ad Maurizio Prato, il direttore generale Pierpaolo Dominedò e Bruno Curti.