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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Tirrenia: Caronia scrive al Papa

Con una lettera, il segretario Uil Trasporti chiede al Papa di "sollecitare il governo" ad una maggiore responsabilità. Il 4 febbraio sciopero di 24ore dei lavoratori Tirrenia e Siremar


Febbraio sarà un mese caldo per i trasporti via mare. I tre sindacati Ugl Trasporti-Mare, Federmar-Cisal e Uslac-Uncdim hanno proclamato un altro sciopero di 24 ore dei lavoratori della compagnia marittima Tirrenia per venerdì 4 febbraio. Il blocco interesserà tutto il personale navigante ed amministrativo (escluse le fasce di garanzia). Nel fermo sarà coinvolta anche la compagnia regionale Siremar.
Il fronte della protesta non si ferma e dalla strada passa ai "piani alti". Il segretario Uil Trasporti Giuseppe Caronia ha inviato, infatti, una lettera al Papa. Un accorato appello dove si chiede al Santo Padre di interessarsi personalmente alla vicenda Tirrenia per spingere il governo italiano a fare chiarezza sulle ultime vicende e a responsabilizzarsi maggiormente. «Non posso – si legge nella missiva - non denunciare le gravi disattenzioni del governo italiano e della politica in generale sulla privatizzazione della flotta pubblica e l'approssimazione con la quale questo processo sta  confusamente procedendo, né sottacere le tante responsabilità dell'azionista statale che niente ha fatto per evitare che aziende come Tirrenia e Siremar finissero per essere poste in amministrazione straordinaria in seguito a una dichiarazione di insolvenza, corretta, forse, solamente dal punto di vista formale, ma sostanzialmente immotivata e, a mio avviso, artatamente predisposta».
Una lettera di denuncia e una provocazione per i diretti interessati alla vicenda. Un appello per richiamare l'attenzione su una storia lunga e tormentata che, anche se sulla via della risoluzione, ha ancora molti punti oscuri. «Le chiedo pertanto Santità – conclude Caronia - una Sua sollecitazione nei confronti del governo italiano affinché affronti finalmente questa problematica, metta i lavoratori e i suoi rappresentanti nelle condizioni di conoscere cosa sia accaduto in questi mesi di totale e immotivato silenzio».