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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 16,22
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Politiche marittime

Tassa illegittima, Civitavecchia deve 12 milioni a Totalerg

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso al Tar Lazio dell'Adsp, che dovrà attingere dalla cassa. Il credito è superiore all'accordo transattivo stabilito in Comitato di gestione

(János Korom Dr. >17 Million views/Flickr)

Il Consiglio di Stato, con sentenza della IV sezione del 12 novembre scorso, notificata oggi, ha respinto il ricorso dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale (Adsp-Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) contro la decisione di primo grado del Tar Lazio, condannando l'ente a pagare circa 12 milioni di euro a Totalerg per l'illegittimo incremento della tassa portuale, dopo la soccombenza anche per la sovrattassa, costata già a Molo Vespucci più di 4 milioni e mezzo di euro.

Per far fronte a quanto stabilito dalla giustizia amministrativa, l'Adsp informa che attingerà alle risorse accantonate nel fondo rischi e oneri, che dovrà essere rideterminato negli importi appostati per i vari contenziosi ancora aperti. L'impatto sui conti dell'ente sarà soprattutto sulla liquidità di cassa. 

«È senza dubbio un fatto grave per l'ente – commenta il presidente dell'Adsp Pino Musolino – sia per il fatto in sé, e per l'impatto che ha già avuto e che purtroppo avrà sulla situazione economico finanziaria dell'Adsp, sia per le dinamiche che hanno portato a quello che appare come un danno erariale: la precedente amministrazione era stata infatti autorizzata dal Comitato di gestione a chiudere un accordo transattivo a meno di 9 milioni di euro. Perché si sia ritenuto di non sottoscrivere la transazione, senza neppure motivarlo al Comitato di Gestione, è un fatto peculiare che andrà approfondito, visto che ora l'ente dovrà pagare diversi milioni di euro in più. Di certo andrà ricostruita tutta la vicenda relativa a questo procedimento amministrativo, chiedendo conto di cosa sia accaduto e perché. Come necessario corollario, tutti gli atti dovranno essere trasmessi alla Corte dei Conti, a cui spetterà di verificare se sia stato effettivamente procurato un danno all'erario». 

«A questo punto – conclude Musolino – cerchiamo comunque di cogliere l'aspetto meno negativo della questione, in una prospettiva differente da quella della sentenza in sé: i conti dell'AdSP sono stati alleggeriti di una delle due pendenze più pesanti, anche in termini di accantonamento delle risorse e ingessatura del bilancio, con l'auspicio di poter risolvere positivamente i contenziosi ancora aperti, affrontandoli con un approccio ove possibile diverso rispetto a quello della precedente amministrazione».

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