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Suez raddoppia e il Mediterraneo ringrazia

Il governo egiziano annuncia un progetto atteso da decenni: un canale parallelo per permettere la navigazione a doppia corsia


Quattro miliardi di dollari per realizzare un canale di Suez gemello, parallelo a quello inaugurato 145 anni fa (nel 1869). È il progetto presentato martedì in diretta tv dal presidente del Suez Canal Authority Mohab Mamish e confermato il giorno dopo anche dal presidente dell'Egitto Abdel Fattah al-Sisi.
Mamish ha spiegato che il nuovo canale sarà lungo 72 chilometri (la porzione navigabile di quello storico è di 80 chilometri, su un totale di 193), verrà realizzato in tre/cinque anni e costituisce la terza parte di un investimento di 12 miliardi di dollari che serviranno, oltre creare il canale, a realizzare tutti quei tipici servizi che gli gravitano attorno, tra cui cantieri navali, stazioni, tunnel, hotel. Verranno anche escavati 35 chilometri del vecchio canale.

L'importanza di un nuovo canale
Per Suez l'idea di un progetto del genere non è nuova. Il canale è storicamente una struttura limitata, fin da quando la navigazione marittima si è globalizzata dopo la nascita del canale di Panama cinquantuno anni dopo (1920) -e che tra un anno raddoppierà anche lui le dimensioni, con non poca preoccupazione degli assicuratori- e soprattutto dopo l'arrivo del container nella metà degli anni '50. 
Il canale di Suez è navigabile a senso unico alternato, permettendo il transito fino a un massimo di tre navi contemporaneamente. Il raddoppio serve quindi sostanzialmente a permettere il transito contemporaneo sia di navi provenienti dal Mar Rosso che dal Mar Mediterraneo. E sarà quest'ultimo mare a beneficiare maggiormente di questa espansione, così com'è successo più di cent'anni fa quando fu inaugurato. Con l'arrivo del canale di Suez, infatti, nacque una nuova direttrice di traffico dall'Asia direttamente per il sud dell'Europa, evitando la circumnavigazione dell'Africa via Capo di Buona Speranza, riducendo i tempi di viaggio di decine di giorni. Ora che il canale diventerà a doppia corsia la velocità di transito si ridurrà drasticamente, passando da undici a tre ore (in pratica non bisognerà più aspettare l'uscita della nave in "controsenso"), e ci si aspetta di conseguenza che nel Mediterraneo entreranno più navi.

Il traffico
Nel semestre la via d'acqua egiziana è stata attraversata da 8.160 navi, con un incremento dell'1,8% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno e un buon +8,2% del volume dei carichi. Aumentate notevolmente le petroliere (+13,3%), che già nel 2013 avevano fatto registrare un incremento. Lievemente diminuite invece (-1,3%) le navi di altra tipologia, in totale 6.193 unità.
Nel 2013 il canale di Suez è stato attraversato da 16.596 navi, calando del 3,6% rispetto al 2012, quando le unità transitate sono state 17.224. 
Il tonnellaggio netto delle navi è stato di 91,5 milioni (-1,4%) mentre il tonnellaggio netto delle merci è cresciuto del 2% a 754,5 milioni. Crescono sia le navi che entrano nel Mediterraneo (387,9 milioni di tonnellate, +0,4%) sia quelle in uscita (366,6 milioni di tonnellate, +3,7%).
Per quanto riguarda il solo petrolio, complessivamente sono transitate 153,5 milioni di tonnellate, in crescita del 6,4%, il solo petrolio grezzo è cresciuto del 9,3% a 75,2 milioni di tonnellate.
 
foto: JACK GUEZ/AFP/GettyImages