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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Spiagge, emergenza erosione

Secondo gli ultimi dati dell'istituto di ricerca ambientale Ispra, 1150 km lineari di costa rischiano di scomparire. Ripascimenti unica soluzione 


Il nuovo recente allarme fatto scattare dall'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), riconferma la drammaticità dell'erosione costiera in Italia: un quarto delle nostre coste basse, pari ad almeno 1150 km di litorale, è a rischio.
Gli ultimi due week-end caratterizzati da forti mareggiate hanno fatto scattare ancora una volta una nuova emergenza spiagge, evidenziando una pesantissima ipoteca negativa sulla futura stagione turistica. Quello che si configura come l'ennesimo bollettino di guerra per il turismo balneare rimbalza dall'Adriatico al Tirreno divorando, assieme ai metri quadrati di spiaggia,  anche  i bilanci dei Comuni e delle aziende che operano sul territorio.
«E' il momento di voltare pagina creando le premesse per un grande investimento a ritorno economico assicurato sulla protezione delle coste» ha affermato Giovanni Randazzo, docente di Scienze Ambientali all'Università di Messina e membro del Comitato Scientifico dell'"Osservatorio". Secondo Randazzo l'unica soluzione sono i ripascimenti, versamenti di volume sabbioso per allungare e mantenere le spiagge: «è tempo di avviare un'operazione che tenga conto delle indicazioni oramai consolidate della comunità scientifica e che veda le amministrazioni regionali sempre più coinvolte, definendo in un contesto Stato-Regioni le linee guida per una gestione razionale dei depositi marini di sabbie, indispensabili per i ripascimenti».
Secondo l'analisi costi benefici messa a punto dall'Osservatorio, un intervento di protezione costiera centrato sui ripascimenti,  in grado di allungare mediamente di circa 10-15 metri la spiaggia verso il mare, consente il recupero dai 10.000 ai 15.000  metri quadri di spiaggia per ogni chilometro lineare di costa. Tenendo conto che la ricchezza generale prodotta da un metro quadrato di arenile è mediamente di 2.000 euro, l'operazione di ripascimento produce una ricchezza stimabile in 25-30 milioni di euro per km lineare di costa per anno, per ogni singola stagione balneare. 25-30 milioni di euro che sono generati da un costo-investimento iniziale di circa 5 milioni di euro al chilometro lineare di costa. In cinque anni l'investimento iniziale di 5 milioni di euro a km frutta dai 110 ai 120 milioni di euro, innescando un effetto moltiplicatore anche sul gettito fiscale e sul valore dei beni demaniali. Secondo l'Osservatorio, quindi, il rinascimento è l'unica soluzione possibile. I dati Ispra parlano chiaro: negli ultimi 50 anni sono andati letteralmente persi in Italia circa 5 milioni di metri quadri di spiaggia.