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18 marzo 2024, Aggiornato alle 16,46
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Politiche marittime

Senato approva legge "Salvamare"

Le barche che si ritrovano o raccolgono rifiuti in mare non saranno più passibili di trasporto illecito di rifiuti ma potranno riportarli a terra. Al via campagne di educazione civica nelle scuole

(Susan Bell/Flickr)

Il Senato ha approvato in via definitiva (l'ultimo passaggio sarà la pubblicazione in Gazzetta) la cosiddetta legge "Salvamare", presentata nel 2018 dall'allora ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. La legge permetterà a chi recupera rifiuti in mare (per esempio, la plastica che si impiglia nelle reti dei pescatori) di poterli riportare a terra, affidandoli alle autorità portuali o alle capitanerie. Prima di questa legge, infatti, chi raccoglieva rifiuti in mare era suscettibile di reato di trasporto illecito dei rifiuti. La legge prevede anche l'installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare. Inoltre, prevede l'installazione di dissalatori, di campagne di educazione civica e di pulizia.

«Da oggi saranno possibili campagne di sensibilizzazione, di informazione, di partecipazione organizzate da cittadini volenterosi con l'aiuto dello Stato», ha commentato su facebook l'ex ministro Costa. «Da oggi – continua - l'educazione Ambientale entra prepotentemente in tutte le scuole italiane. Prima era possibile, ma non obbligatorio. Da adesso sì. Inoltre, tutte le scuole dovranno fare raccolta differenziata, con l'aiuto degli studenti. Da oggi tutte le problematiche collegate alla desalinizzazione e la gestione delle relative salamoie saranno regolamentate in sede preventiva a determinate condizioni di sicurezza e sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale Nazionale».

«È una grande vittoria, per il nostro mare, per il nostro Paese, per i nostri cittadini», afferma Rosalba Giugni, presidente di Marevivo. «Grazie a questa legge, avremo più forza per ripulire il mare dalla plastica, una vera piaga per l'ecosistema marino e non solo. Le microplastiche, infatti, sono state trovate nella placenta delle donne, nel sangue e nel latte materno. Non c'è più tempo: dobbiamo agire tutti insieme. Il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende da noi».

«La Federazione del Mare e le sue organizzazioni federate – afferma il presidente della federazione, Mario Mattioli – sono orgogliose di aver sostenuto l'iniziativa di Marevivo e felici di aver contribuito al raggiungimento di questo importante risultato che tutto il mondo dell'economia del mare condivide e che certamente avrà un impatto ambientale immediato e concreto sulla salute dei nostri mari, laghi e fiumi, contribuendo a un ulteriore sviluppo dell'economia circolare».

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Tag: ambiente