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10 dicembre 2024, Aggiornato alle 20,43
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Politiche marittime

Sardegna, sindacati chiedono unica soluzione per aereo e nave

Tra meno di due mesi scade la convenzione Stato-Tirrenia e nello stesso periodo partirà la newco Ita

(dmytrok/Flickr)

Tra meno di due mesi scade la convenzione statale per la continuità territoriale tra lo Stato e la Tirrenia di Compagnia Italiana di Navigazione, nello stesso periodo dell'avvio delle attività della newco Ita, la ex Alitalia (per la precisione, la vendita dei biglietti inizia il 27 agosto). «In questo nuovo contesto resta l'incertezza di come si continuerà a garantire la continuità territoriale aerea in assenza di un bando che da oltre tre anni tarda ad arrivare e, cosa forse più importante, in mancanza di un vettore in grado di accettare gli oneri di servizio necessari ad assicurare il diritto alla mobilità dei sardi», commentano in una lettera al governatore della Sardegna, Christian Solinas, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e UGL Trasporto aereo.

Le associazioni di categoria ritengono che le due vertenze, trasporto aereo e navale verso la Sardegna, possano risolversi in un'unica soluzione.

Con l'allarmismo che contraddistingue la fase precedente l'avvio dei tavoli di contrattazione – la lettera si conclude con la richiesta di un incontro -, i sindacati sottolineano come dal 16 di ottobre «la Sardegna non godrà più di collegamenti con frequenze, orari tipologie di aeromobili, servizi certi e a prezzi calmierati». Senza un intervento della Regione, «tutti noi dipenderemo esclusivamente dalle scelte commerciali delle compagnie tradizionali e dai vettori low cost, entrambe interessate unicamente ai propri profitti». Uno scenario da libero mercato con «indiscutibili ripercussioni anche sui tre aeroporti della Sardegna in cui, come è noto, l'attività nel periodo invernale è sempre stata per lo più legata ai voli di continuità territoriale».

Per quanto riguarda i 1,400 lavoratori di Airtaly, la cui posizione lavorativa è da ridiscutere entro l'anno, l'accordo di cassa integrazione firmato a giugno ha consentito una continuità retributiva, «ma è assolutamente necessario lavorare congiuntamente e celermente per trovare delle soluzioni industriali che prospettino loro nuove soluzioni lavorative».

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