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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Sardegna, altri tre anni di agenzia del lavoro portuale

Dopo i buoni risultati degli ultimi anni, il Comitato di gestione dell'autorità portuale approva una proroga. In futuro verrà esteso anche a Portovesme Olbia, Oristano, Porto Torres ed Arbatax

Il terminal container di Cagliari

L'Agenzia per il lavoro portuale della Sardegna continuerà ad operare per altri tre anni. È quanto ufficializzato nel corso del Comitato di gestione dell'Autorità portuale dopo l'informativa all'Organismo di partenariato della risorsa mare.

L'Agenzia del lavoro portuale (ex art. 17 della legge 84/94) è stata costituita in Sardegna a maggio 2018 dopo il riassorbimento di gran parte degli operatori dell'ex Compagnia Lavoratori Portuali di Cagliari a febbraio 2019. Ha operato negli ultimi tre anni con un organico di 29 unità full time equivalent fornendo manodopera temporanea in un crescendo di giornate lavoro - in virtù dei picchi di traffico -  che, dalle imprese portuali che operano nello scalo del capoluogo sardo, si è esteso anche su Portovesme e, nei prossimi mesi, potrebbe interessare anche i porti di Olbia, Oristano, Porto Torres ed Arbatax. 

Un settore, quello del lavoro portuale che, in base all'aggiornamento del Piano Operativo di Sistema 2022 approvato mercoledì scorso dal Comitato di gestione dell'autorità portuale sarda, gode di ottima salute. Secondo il documento elaborato dalla direzione occupazione ed impresa dell'autorità portuale, infatti, più della metà (55,6%) delle 26 imprese (su 27 totali) che hanno risposto al questionario somministrato dall'autorità portuale ha dichiarato di aver assunto nuovi addetti (lo scorso anno erano il 40 per cento) e che, per un 59,3 per cento (sul 40% dello scorso anno), nei prossimi due anni è intenzionata a procedere con nuove assunzioni. Prospettiva sostenuta non tanto dalla sostituzione di dipendenti in pensionamento o da copertura lavorativa stagionale ma da nuove dinamiche del settore tra cui, ad esempio, il miglioramento della qualità e dell'efficienza aziendali (per il 33%) e, aspetto di rilievo, da una domanda di servizi in crescita (per il 30% delle imprese) legata all'incremento dei volumi del traffico merci che anche in periodo covid ha mantenuto nei porti sardi una tendenza comunque positiva.

In tale ottica, dopo il via libera delle commissioni consultive locali, rimarrà invariato anche per il 2023 il numero massimo delle imprese autorizzate a svolgere operazioni e servizi specialistici portuali in conto proprio e in conto terzi (art. 16 e 18 della legge 84/94) negli scali.

La seduta di mercoledì scorso del Comitato di gestione dell'autorità portuale della Sardegna dedicata principalmente all'operatività degli scali di sistema, di cui la metà dei 18 punti all'ordine del giorno sul lavoro e la safety portuale. A partire, appunto, dall'informativa del presidente dell'autorità portuale, Massimo Deiana, che lo scorso 10 novembre ha ottenuto il via libera del ministero delle Infrastrutture per una proroga all'autorizzazione della fornitura di manodopera temporanea nei porti di Cagliari, Olbia e Golfo Aranci, Porto Torres, Oristano, Portovesme, Santa Teresa di Gallura e Arbatax. 

Occupazione, ma anche sicurezza sui luoghi di lavoro e formazione continua per gli operatori. Argomenti, questi, al centro del Manuale operativo delle ispezioni safety e del Piano Operativo di Intervento (POI), adottati entrambi sempre nel corso della seduta del Comitato di Gestione. Vademecum, il primo, mirato a fornire un aggiornamento sulle vigenti normative in materia di sicurezza ed igiene del lavoro in ambito portuale e sulle regole comportamentali da osservare durante i sopralluoghi e le ispezioni. Un piano, il secondo, nel quale viene, invece, delineata l'attività di formazione operativa 2023 (con oneri a carico dell'AdSP) per il personale delle imprese, come corsi per il rinnovo delle abilitazioni e delle patenti in scadenza, formazione per operatori meccanici e lezioni di lingua inglese.

Sempre in tema di occupazione ed impresa, tra gli altri punti all'ordine del giorno, l'approvazione dei nuovi Regolamenti per l'esercizio delle operazioni portuali e dei servizi specialistici e per il funzionamento delle Commissioni Consultive Locali. Ma anche l'esame di due nuove istanze per il rilascio di autorizzazioni ex art. 16 (legge 84/94) su Oristano. 

«I provvedimenti al vaglio delle sedute dell'Organismo di Partenariato e del Comitato di Gestione sono la certificazione dello stato di buona salute del lavoro portuale – spiega Deiana- fermo restando l'intenso e continuo lavoro per una soluzione strutturale alla crisi del comparto contenitori del Porto Canale, il termometro sull'operatività generale delle banchine restituisce segnali più che positivi da parte delle imprese, con prospettive di nuove assunzioni, avvio di nuove iniziative imprenditoriali, formazione continua e crescita della sicurezza sui luoghi di lavoro. Punti chiave che l'AdSP sostiene direttamente con strumenti, quali, ad esempio, l'Agenzia per il lavoro Portuale della Sardegna (ALPS), che fornisce lavoro temporaneo alle imprese ex art. 16 con personale sempre formato e aggiornato e che, insieme, alla Kalport, sta garantendo, oltre ad una migliore e più ordinata operatività portuale, una copertura reddituale e strumenti incentivanti per l'insediamento futuro di nuove imprese e attività portuali nei nostri porti di Sistema».  

Tag: portuali - lavoro