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19 marzo 2024, Aggiornato alle 09,20
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Politiche marittime

Rifiuti e infiammabili, Antitrust multa sei società del porto di Napoli

Avrebbero istituito un cartello sui prezzi e i servizi, ma come emerge dagli antefatti sembra quasi una conseguenza inevitabile

(ho visto nina volare/Flickr)

a cura di Paolo Bosso

L'Antitrust sanziona con una multa di 1,25 milioni di euro le principali società  che gestiscono i rifiuti e il trasporto di infiammabili nel porto di Napoli per aver istituito un cartello sui prezzi e i servizi.

Le società coinvolte sono sei: Mediterranea Marittima, Medmar Navi, Servizi Marittimi Liberi Giuffré e Lauro, Traspemar, GML Servizi Marittimi e il Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili e Rifiuti, per aver «posto in essere un'intesa unica e complessa, in violazione dell'articolo 2 della legge 287/1990, consistente nella fissazione del livello dei corrispettivi richiesti per i servizi di trasporto, nella ripartizione dei servizi e nella suddivisione dei ricavi e dei costi del migliatico sulla base delle quote storiche degli armatori».

Le multe sono così ripartite (in euro):
Medmar Navi in solido con Mediterranea Marittima 1,03 milioni;
Servizi Marittimi Liberi Giuffré e Lauro 81,236;
Traspemar 124,226;
GML Servizi Marittimi 10 mila;
Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili e Rifiuti 10 mila.

I tempi per i pagamenti sono di novanta giorni ma le società interessate possono fare ricorso al Tar del Lazio.

I servizi interessati dal procedimento sono i trasporti marittimi di prodotti infiammabili (in particolare, carburanti) e di rifiuti da e per le isole del Golfo di Napoli. Le rotte sono la Napoli-Procida-Ischia, la Ischia-Procida-Pozzuoli e la Napoli-Capri.

Perché nascono questi cartelli
Come spiega l'istruttoria, il cartello è illegittimo ma è anche la conseguenza di un tipo di mercato molto complicato da tenere aperto alla concorrenza, nel golfo di Napoli come in tanti altri porti italiani. Le società che vi operano tendono ad essere presenti per decenni, per garantire la continuità del servizio e la sicurezza su una merce delicata come i carburanti e i rifiuti. In linea teorica il servizio di trasporto carburanti potrebbe essere svolto anche tramite il noleggio di bettoline private da parte delle società petrolifere. Tuttavia, affinché l'organizzazione di un trasporto diretto da parte dei venditori del carburante, tipicamente sprovvisti di esperienza e capacità nautiche, possa essere profittevole, è necessario che i volumi raggiungano una dimensione minima, o che vi sia un particolare interesse specifico a effettuare il trasporto. Una circostanza che non si ritrova praticamente mai in un singolo operatore, men che mai si è verificata nel golfo di Napoli. Le prescrizioni della Capitaneria di porto e del ministero delle Infrastrutture per trasportare rifiuti e carburante sono poi molto rigide per evitare incidenti, ragion per cui la modalità di trasporto ordinario dei rifiuti è quindi quella che fa uso delle navi autorizzate al trasporto di merci pericolose (tra cui i carburanti), «la quale – spiega l'Antitrust - rispetto alla modalità "promiscua", se pure sconta un maggior prezzo dovuto all'utilizzo di un servizio di trasporto dedicato, d'altro canto consente alla società di raccolta sia di non sostenere i costi delle operazioni che sarebbero necessarie a consentire il trasporto dei rifiuti tramite traghetti, sia di usufruire di un servizio maggiormente ritagliato sulle proprie esigenze». In altre parole, per trasportare roba del genere ci vogliono mezzi idonei e società che lo sappiano fare, contrariamente alle società petrolifere che sanno estrarre materie prime ma non trasportarle in servizi dedicati all'approvvigionamento.

Tra il 2017 e il 2018 si è aggiunto un nuovo operatore di trasporto di infiammabili verso Ischia, la società Fuelmar, che utilizzava naviglio di proprietà di Traspemar. Ha smesso di operare stesso nel 2018. 

Le prime segnalazioni al Garante della concorrenza e del mercato sono arrivate a marzo 2019, dalle società Ambrosino ed Eni. Riguardavano l'approvvigionamento di carburante tra Napoli, Procida e Ischia e denunciavano un sensibile incremento delle tariffe da parte degli operatori, uniforme e senza alternative per il cliente. Nello stesso anno sono arrivate all'Antitrust segnalazioni anche dal Comune di Barani d'Ischia, in rappresentanza del Comune di Procida, che lamentavano disservizi nei collegamenti.

Per chi volesse approfondire l'istruttoria, rimandiamo alle pagine del documento.

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Tag: antitrust - napoli