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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Quanto vale una crociera? 1,5 miliardi

È l'impatto economico diretto, indiretto e indotto di Msc Crociere in Italia nel 2009. La Campania la seconda regione, dopo la Liguria, a beneficiare delle spese dell'azienda nella penisola 


Per l'Italia Msc Crociere vale quanto una grossa industria. A rivelarlo è il consueto studio annuale sul contributo economico che la compagnia crocieristica da alla penisola, ovvero quanti soldi farebbe arrivare in Italia tra le spese della compagnia e quelle dei crocieristi. Con uno studio realizzato da Ca' Foscari Formazione e Ricerca in collaborazione con Risposte Turismo e presentato nei giorni scorsi a Roma, nel 2009 la ricaduta di Msc Crociere nel sistema economico italiano sarebbe di circa 1,5 miliardi di euro. Si tratta dell'impatto economico diretto, indiretto e indotto, vale a dire che oltre a calcolare le spese di azienda e passeggeri, tiene conto anche degli effetti indiretti che questo giro di denaro provoca. Lo scorso anno l'impatto diretto è stato pari a 628 milioni di euro, di cui 510 imputabili all'azienda e 118 ai crocieristi che imbarcano, sbarcano e transitano nei porti italiani. Gli effetti indotti invece sono stati pari a 518 milioni di euro. 
La Campania è una delle principali regioni che beneficia di questi movimenti, dove Msc Crociere ha speso ben 60 milioni di euro con 298 fornitori coinvolti, soprattutto nel ramo dell'enogastronomia e in generale nel catering. 

Occupazione. I dipendenti italiani, tra bordo e a terra, sono stati 2.370. 9mila agenzie di viaggio coinvolte con un valore delle commissioni pari a 50 milioni di euro.

L'uso dei porti. Sono stati spesi 21 milioni di euro per gli scali effettuati in 14 porti italiani (Venezia, Genova e Portofino, Napoli, Bari, Civitavecchia, Catania, Livorno, Palermo, Messina, Salerno, Olbia, Cagliari, Ancona). Le principali voci di spesa sono: fee portuali, assistenza a terra ai passeggeri, rifornimento di acqua, attività logistica, manutenzione straordinaria, spese di sicurezza, assicurazione, smaltimento rifiuti. 

Passeggeri. Nel 2009 sono stati effettuati 1 milione di imbarchi e sbarchi e 993 mila transiti per una movimentazione totale di 2 milioni di passeggeri. La spesa totale dei crocieristi nei porti è stata di 102 milioni di euro calcolando la spesa per alberghi, ristoranti, food & beverage, intrattenimento, shopping, trasporti, escursioni, etc.
 
I paesi mediterranei ammaliati dalla crociera. La parola chiave che ha permesso questa espansione senza precedenti è "destagionalizzione", ovvero le vacanze fuori stagione in autunno e inverno. 
Tra il 2010 e il 2012 è prevista la consegna di venticinque nuove navi da crociera per quattordici diversi armatori. Se guardiamo alle movimentazioni, fra i primi trenta porti a livello mondiale risultano ben sei scali del Mediterraneo: Barcellona, Civitavecchia, Venezia, Pireo, Napoli e Palma de Mallorca. L'Italia è il primo paese del Mediterraneo, ma i flussi sono concentrati in poche realtà portuali, soprattutto Civitavecchia, Venezia, Napoli e Genova e sono legati ai bacini d'utenza principali, vale a dire Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Ma quando finirà la moda della crociera? Quanto durerà questo trend positivo che non ha conosciuto crisi? Secondo i dati Cruise Line International Association (Clia) le compagnie crocieristiche continueranno con questi straordinari ricavi fino al 2015 quando i turisti che sceglieranno questo tipo di vacanza arriveranno a 25 milioni. 
 
Paolo Bosso 
 
Quota di spesa diretta Msc attribuibile alle singole regioni (in euro):

Abruzzo 874.327
Molise 763.838
Basilicata 369.772
Piemonte 8.094.214
Calabria 1.520.234
Puglia 19.447.796
Campania 59.831.516
Sardegna 2.153.129
Emilia Romagna 8.734.316
Sicilia 22.713.749
Friuli Venezia Giulia 3.593.297
Toscana 12.177.952
Lazio 15.605.782
Trentino Alto Adige 2.640.690
Liguria 75.565.597
Umbria 553.461
Lombardia 26.656.958
Valle d'Aosta 83.113
Marche 2.151.091
Veneto 46.204.233
 
TOTALE 309.735.664