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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 16,22
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Infrastrutture

Porto Marghera, approvato progetto preliminare per il terminal di Montesyndial

Se tutto procederà senza intoppi, nel 2026 verrà ampliato il canale di accesso e realizzata la banchina operativa. Sui costi pesa l'inflazione

L'area di Montesyndial, a Porto Marghera (port.venice.it)

La struttura commissariale per la realizzazione di un nuovo terminal container in area Montesyndial, a porto Marghera, ha approvato martedì scorso il progetto preliminare del primo stralcio d'intervento (decreto del commissario n.7 del 17 luglio 2023). Un passo avanti importante - dopo il parere positivo del ministero dell'Ambiente sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di agosto 2013 – che permetterà di dare corso alle successive fasi della progettazione e realizzazione di un'opera articolata in più stralci.

Il primo stralcio dei lavori, da completare entro il 2026, comprenderà l'arretramento di 35 metri lungo i circa 1,600 metri di sponda del canale industriale ovest e la realizzazione di una banchina operativa di circa 1,400 metri. Al termine dei lavori il canale avrà un'ampiezza di 190 metri, dimensione che garantirà piena sicurezza e accessibilità nautica. Gli interventi del primo stralcio servono principalmente a rendere appetibile il terminal ai soggetti privati che vorranno gestire il terminal dell'area sud di Porto Marghera.

Per realizzare l'opera si potrà attingere a un finanziamento già concesso di oltre 180 milioni di euro, 35 milioni dei quali dal PNRR-Fondo complementare. Il costo stimato complessivo dell'intervento è aumentato dopo gli ultimi anni di inflazione. Per il reperimento delle ulteriori risorse necessarie si potrà fare ricorso sia a finanziamenti integrativi sia alla compartecipazione di operatori economici in regime di partenariato o concessione.

Il progetto di riconversione produttiva del compendio di Montesyndial consentirà la riqualificazione ambientale e la valorizzazione di un'area di oltre 90 ettari, inquinata e dismessa, che è stata acquistata nel 2010 dall'autorità portuale, dando tra l'altro attuazione all'"Accordo di programma per la riconversione e riqualificazione industriale dell'area di crisi industriale complessa di Porto Marghera".

Una volta ultimato, il nuovo terminal contenitori dovrebbe movimentare in una fase iniziale un milione di TEU l'anno, portando a un ridisegno complessivo del porto, razionalizzando la geografia concessoria e funzionale di Porto Marghera, la viabilità merci in entrata e uscita dall'area e l'implementazione di corridoi e piattaforme logistiche che dovrebbero decongestionare il traffico portuale.

«Dopo i recenti progressi sul tema dei rilasci delle nuove concessioni e relativi investimenti, il sistema portuale veneto compie oggi un ulteriore significativo passo in avanti per il proprio sviluppo verso un ridisegno funzionale di Porto Marghera. Il progetto si colloca nella più ampia strategia di costruzione di un hub intermodale sia al servizio del traffico marittimo che del territorio della nostra regione e del suo tessuto produttivo e industriale», commenta il commissario straordinario e presidente dell'autorità di sistema portuale dell'Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio. «Cogliamo oggi i frutti del lavoro, professionale e serio, della struttura commissariale, dell'Autorità di sistema e di tutte le istituzioni nazionali e locali che hanno saputo, in un solo anno, superare problematiche amministrative dirimenti per la realizzazione di un progetto centrale per la crescita sostenibile dello scalo, vincendo uno stallo burocratico che perdurava da 12 anni. La realizzazione per stralci ci consentirà di avanzare più agilmente e velocemente partendo, non appena possibile, con la progettazione esecutiva e l'impostazione delle attività necessarie per la realizzazione di un'opera a lungo attesa».

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