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21 marzo 2025, Aggiornato alle 08,22
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Portacontainer, gli armatori scommettono sulla ripresa della domanda

Dopo Maersk Line, Msc. Ma anche Hamburg Süd, Bernard Schulte, Ofer e Oocl. Tutte pronte a scommettere sul mercato prevedendo una ripresa della domanda di nuove portacontenitori - Paolo Bosso


Pare che questa prima metà del'anno sarà ricordata come il periodo più florido degli ultimi due anni nella costruzione delle portacontainer di ultima generazione. Sono infatti numerose le compagnie che negli ultimi mesi hanno ordinato nuove portacontenitori. E non si tratta di unità "classiche" da 4/6mila teu, bensì delle più grandi in circolazione con capacità che raggiungono la cifra record di 18mila teu. La prima a iniziare, anche con la commessa più sostanziosa, è stata Maersk Line: 10 unità da 18mila teu – più altre 20 in opzione - ai cantieri coreani Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering Maersk Line. La risposta della seconda più importante compagnia di trasporto container, la Mediterranean Shipping Company, non si è fatta attendere e a febbraio ha ordinato presso i cantieri Hyundai Heavy Industries in Corea del Sud 10 portacontainer post panamax, sei da 8.800 teu più quattro in opzione. Sempre nello stesso periodo altre due compagnie, la tedesca Bernard Schulte e il gruppo israeliano Ofer, hanno firmato per la costruzione di tre mega-portacontainer (più due in opzione) in consegna per il 2012.
L'ultima società ad aver preso coraggio, probabilmente sulla scia della "fiducia" data da Maersk ed Msc al mercato, è stata la compagnia armatoriale tedesca Hamburg Süd. Per lei l'ordine riguarda sei portacontainer da 9.600 teu, sempre al gruppo navalmeccanico sudcoreano Hyundai Heavy Industries. La commessa, che include un'opzione per l'ordine di altre quattro navi del medesimo tipo, ha un valore complessivo di 800 miliardi di won (711 milioni di dollari). La maggior parte di queste costruzioni saranno pronte a partire dall'anno prossimo fino a concludersi nel 2015.
Sembra quindi che la domanda per nuove portacontainer sarà destinata a salire, o almeno le principali compagnie container sono pronte a scommetterci su. La previsione è stata confermata di recente anche dal presidente di Orient Overseas (International) Ltd. (Ooil), C. C. Tung che, commentando la chiusura dell'esercizio 2010, ha detto come «per rimanere competitivi sia dal punto di vista della fornitura di servizi ai clienti che da quello dei costi operativi, il gruppo continuerà ad investire nelle flotte di navi e container per sostenere la prevista crescita della domanda». In realtà si tratta di una previsione che anche se non andrà a buon fine non costituirà un fallimento poiché le nuove unità saranno pronte a sostituirne altre di più piccole dimensioni in un'ottica di economia di scala
 
Paolo Bosso