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19 aprile 2024, Aggiornato alle 09,09
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Politiche marittime

Pnrr, Conferenza Stato-Regioni approva 3,4 miliardi per i porti

7,5 miliardi di risorse, decretate dal ministero dei Trasporti, per banchine, ferrovie e case popolari. Per il mare si investe su accessibilità, capacità, cold ironing, ultimo miglio, energia e Stretto di Messina

Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato i decreti del ministero delle Infrastrutture che ripartiscono i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)  per i trasporti, le ferrovie e i porti.

7,5 miliardi di euro, di cui 2 miliardi per il potenziamento dei binari regionali e l'acquisto di nuovi treni (500 milioni per i rotabili); 3,4 miliardi per l'efficientamento e l'ammodernamento dei porti e 2 miliardi per la riqualificazione delle case popolari.

Per i porti le risorse complessive, contenute in due decreti ministeriali approvati dalla Conferenza, sono pari a 2,8 miliardi da spendere tra il 2021 e il 2026, di cui il 43 per cento vanno alle regioni del Sud. Sono così ripartiti:

• 1,47 miliardi per l'accessibilità marittima e il rafforzamento delle infrastrutture;
• 700 milioni per il cold ironing;
• 390 milioni per l'aumento della capacità portuale;
• 250 milioni per l'ultimo miglio ferroviario;
• 112 milioni recuperati da fondi non spesi l'anno scorso per mancanza di risorse;
• 50 milioni per l'ammodernamento energetico
• 41 milioni per i porti di Ortona, Termoli e in generale per i collegamenti nello Stretto di Messina.

Investimenti che il ministro delle Infrastrutture, in audizione alle commissioni riunite di Ambiente e Trasporti della Camera, ritiene senza precedenti. «Non si finanzia solo l'alta velocità o grandi opere infrastrutturali – ha detto - ma si potenziano le interconnessioni ferroviarie per aumentare la qualità dei servizi e la competitività del Paese nel rispetto dell'ambiente, con un'attenzione particolare al Mezzogiorno, destinatario di ingenti risorse per tutti gli interventi». 

Per quanto riguarda i collegamenti nello Stretto di Messina, Giovannini ha detto che ci sarà «da un lato la riqualificazione del naviglio per trasbordo ferroviario con 2 nuove navi con l'ibridizzazione di tutta la flotta con tecnologia cold ironing di ultima generazione ed infrastrutture a terra; rinnovo del materiale rotabile ferroviario con 12 nuovi treni accoppiabili in configurazione multipla e inserimento di batterie su 16 locomotori che eliminerebbero la trazione diesel e velocizzerebbero fino a un'ora già dalla prossima estate il trasbordo; riqualificazione del naviglio veloce passeggeri con l'acquisto di 3 mezzi navali di nuova generazione con la Propulsione NLG/Elettrica e rinnovo delle flotte navali private; riqualificazione delle stazioni ferroviarie RFI di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni; potenziamento e riqualificazione degli approdi e delle stazioni marittime».

Tag: economia