|
adsp napoli 1
28 marzo 2024, Aggiornato alle 08,57
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Politiche marittime

Pirateria, invariati gli attacchi nel 2015

In calo le navi sequestrate e gli equipaggi catturati. I numeri dell'International Maritime Bureau


L'anno scorso gli attacchi pirata e le rapine a mano armata nei mari del mondo persistono agli stessi livelli del 2014, nonostante la riduzione del numero di navi sequestrate e degli equipaggi catturati. Sono i dati della relazione annuale della Camera di Commercio Internazionale (International Chamber of Commerce) dell'International Maritime Bureau (Imb) che monitora la pirateria nel mondo dal 1991.

Il Piracy Reporting Centre dell'Imb ha registrato 246 incidenti nel 2015, uno in più rispetto al 2014. Il numero di navi assaltate è salito dell'11 per cento a 203 attacchi, di cui 27 sventati e uno solo caratterizzato da colpi di arma da fuoco subiti. Armati di pistole o armi bianche, i pirati hanno ucciso un marittimo e feritone almeno 14. I rapimenti - dove l'equipaggio viene tenuto in ostaggio in cambio di un riscatto – sono raddoppiati da nove del 2014 a 19 del 2015, tutti frutto di cinque attacchi al largo della Nigeria. 15 navi sono state dirottate, 21 in meno del 2014. In calo anche gli ostaggi, pari a 271, nel 2014 sono stati 442. Nessun dirottamento registrato. 

La riduzione del numero di sequestri di navi e persone secondo Imb è dovuto al calo di attacchi contro le piccole navi cisterna nel Sud Est asiatico, l'ultimo dei quali si è verificato nel mese di agosto dell'anno scorso.

Gang asiatiche
«Elogiamo in particolare i robusti interventi delle autorità indonesiane e malesi su arresti e condanne di due bande. Plaudiamo anche il successivo arresto di alcuni dei presunti mandanti», ha detto Pottengal Mukundan, direttore dell'Imb. Tuttavia per Mukundan la guardia va tenuta alta, perché nel Sud-Est asiatico si concentrano la maggior parte degli incidenti in mare. Quasi il 55 per cento degli attacchi della regione erano contro le navi, rispetto al 37 per cento del 2014, anche se la maggior parte riguardano furti di scarso valore. Per Imb però questo aumento sul numero di navi attaccate è motivo di preoccupazione.

Nigeria: petrolio e rapimenti
La Nigeria è un punto nevralgico per la pirateria violenta e la rapina a mano armata. Molti attacchi non sono denunciati e pertanto non risultano registrati. L'Imb ne ha ricevuto 14 segnalazioni di incidenti, di cui nove che riguardano navi abbordate. Nel primo di questi, dieci pirati armati di AK47 hanno abbordato e dirottato una petroliera e preso in ostaggio i nove membri dell'equipaggio. Hanno poi trasferito il carico in un'altra nave. Alla fine è intervenuta un'unità da guerra della marina ghanese che ha arrestato i pirati.

Somalia ancora a rischio
Nessun attacco somalo è stato registrato l'anno scorso. Nonostante ciò l'Imb reputa l'area oceanica della costa orientale dell'Africa ancora ad alto rischio, pertanto le imbarcazioni che transito nel golfo di Aden e nell'Oceano Indiano devono restare vigili. «La Somalia rimane uno stato fragile e la possibilità di attacco restano alte. È sufficiente il successo di un solo dirottamento per annullare tutto ciò che è stato fatto finora e riaccendere questa attività criminale».

Vietnam, Cina, Bangladesh
Iin Vietnam gli incidenti sono saliti da sette a 27. La causa principale è il furto di scarso valore contro navi in rada, dove il solo porto di Vung Tau ne ha registrati 15. In Bangladesh questo tipo di attacchi sono scesi da 21 del 2014 a 11 del 2015.
In Cina di incidenti ne sono stati registrati quattro nel solo mese di dicembre, le prime dopo tanto tempo. Essi includono tre furti di combustibile diesel da petroliere al largo di Tianjin, più un tentativo fallito.