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17 marzo 2025, Aggiornato alle 18,59
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Per Tirrenia un solo, incerto concorrente

Dei sedici iniziali, resta in gara soltanto Mediterranea Holding. La cordata di acquirenti deve risolvere le opposizioni interne. Tomasos congela l'aumento di capitale


Si chiude con un solo concorrente la fase più importante per la privatizzazione di Tirrenia e Siremar. Si tratta di Mediterranea Holding, una cordata capeggiata dalla Regione Sicilia con il 37% delle quote, da Ttt-Lines (Tomasos), primo gruppo privato con il 30,5%, Salvatore Lauro (18,5%), Isolemar (8%), Nicola Coccia e famiglia Busi con il 3% ciascuno. Sul piatto dieci milioni più i 520 milioni di debiti della flotta pubblica di Tirrenia e Siremar. Ora la parola passa a Fintecna, che dovrà decidere sulla congruità dell'offerta e procedere sulla strada della privatizzazione che dovrà essere conclusa a settembre.
Stavano per far naufragare i progetti della Mediterranea Holding. Secondo fonti giornalistiche, nello scorso weeek end c'era stata una ferma opposizione della società di Alexandros Tomasos su questioni tecniche riferibili principalmente ad alcune consulenze legali. Le critiche hanno portato l'armatore di Napoli a congelare per il momento la sua quota circa l'aumento di capitale (da 1 a 10 milioni) della Mediterranea. Ma la questione starebbe rientrando con la mediazione dell'ex presidente della Confitarma, Nicola Coccia, a sua volta interessato a Mediterranea Holding.
Tra l'altro, desta interesse, perplessità e diversi dubbi, la presenza nella compagine della Regione Sicilia. Lo stesso Raffaele Lombardo, presidente della giunta regionale, chiarisce che la presenza dell'ente è di natura politica in quanto c'è desiderio di riportare in Sicilia il core business del gruppo Tirrenia e della stessa Siremar, la regionale marittima che provvede ai collegamenti locali siciliani. 
Anche il fronte sindacale, incerto fino all'ultimo circa un reale interessamento dei vari gruppi che si erano avvicinati alla privatizzazione di Tirrenia (all'inizio erano ben 16 i pretendenti), ora vuole chiarire subito i progetti del piano industriale, soprattutto nell'aspetto che riguarda l'occupazione.
Ultima notazione, sicuramente tra le più importanti, riguarda l'aspetto economico legato ai contributi che lo Stato vorrà garantire ai nuovi "padroni" di Tirrenia. Quanti saranno i soldi che il governo vorrà stanziare? Per quanto tempo e con quali garanzie di continuità?