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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Per Fincantieri ricavi in crescita e navi in consegna fino al 2027

Nei primi nove mesi del 2019, i dati del gruppo sono positivi ed in miglioramento in tutti i comparti sebbene limitati dai risultati negativi della controllata Vard


Sono cresciuti di quasi il 10 per cento i ricavi di Fincantieri nei primi nove mesi del 2019. Una tendenza positiva confermata dal carico di lavoro complessivo, che conta al momento oltre cento navi con consegne programmate nel corso dei prossimi otto anni. Unica nota negativa, la crisi del mercato oil&gas che si ripercuote sulla controllata Vard. Queste le principali "informazioni finanziarie intermedie al 30 settembre" esaminate e approvate dal Consiglio di Amministrazione di Fincantieri riunitosi sotto la presidenza di Giampiero Massolo.

Dicevamo dei ricavi: l'incremento registrato è del 9,7%: pari a euro 4.254 milioni (euro 3.878 milioni al 30 settembre 2018). L'EBITDA è pari a euro 287 milioni (euro 281 milioni al 30 settembre 2018) con EBITDA margin del 6,7% (7,3% al 30 settembre 2018): riflette il positivo andamento del settore Shipbuilding (+30,2% rispetto al 30 settembre 2018 nonostante l'effetto negativo delle commesse cruise di Vard) e sconta la marginalità negativa del settore Offshore e Navi speciali. I risultati operativi del gruppo sono positivi ed in miglioramento in tutti i comparti sebbene limitati, come detto, dai risultati negativi della controllata Vard, per la quale è in atto un processo di riorganizzazione volto al miglioramento dell'andamento gestionale.

 L'indebitamento finanziario netto è di 904 milioni di euro (494 milioni al 31 dicembre 2018), in linea con le aspettative e coerente con la crescita delle dimensioni e del valore delle unità cruise in costruzione. Sulla base del calendario delle consegne per il resto dell'esercizio (3 navi da crociera consegnate a ottobre) e per i trimestri successivi si prevede un riassorbimento della posizione finanziaria. Gli ordini acquisiti sono pari a 6,8 miliardi di euro: firmati contratti per 17 unità, tra cui 11 navi da crociera per 5 brand diversi (Oceania, Regent Seven Seas, Viking, MSC, Princess) e una ulteriore unità per la US Navy nell'ambito del programma Littoral Combat Ship (LCS).

Il carico di lavoro complessivo per 106 navi è di 32,3 miliardi di euro, circa 5,9 volte i ricavi 2018: backlog di euro 28,4 miliardi (+9,3% rispetto al 30 settembre 2018) con 96 unità in consegna fino al 2027 e soft backlog di euro 3,9 miliardi. Consegnate 18 navi da 11 stabilimenti diversi, tra cui 2 navi da crociera, 3 unità expedition cruise e 3 navi militari, e varate 2 unità del programma di rinnovo della flotta della Marina Militare Italiana.

Importante l'acquisizione del 60% del gruppo INSIS, azienda attiva nel settore dell'integrazione di sistemi tramite la realizzazione di soluzioni tecnologiche innovative, realizzata per l'ulteriore potenziamento delle iniziative già intraprese da Fincantieri nell'ambito dello sviluppo di un polo di eccellenza informatica ed elettronica. Continua inoltre la collaborazione franco-italiana nell'ambito della creazione di un'industria navalmeccanica europea più efficiente e competitiva, con la firma dell'Alliance Cooperation Agreement tra Fincantieri e Naval Group. Prosegue pure l'istruttoria dell'Autorità Antitrust Europea sull'acquisizione di Chantiers de l'Atlantique con l'avvio di una fase supplementare di indagine. Procedono infine le attività per la costruzione del ponte sul fiume Polcevera a Genova, con l'installazione e il varo in quota del primo tratto di impalcato del nuovo ponte. Continua l'impegno del gruppo nel campo della sostenibilità con la stipula di importanti accordi in ambito sociale ed ambientale con particolare riferimento ad innovazione, sicurezza sul lavoro e formazione.

"In questi mesi – ha commentato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri – abbiamo dimostrato di essere un esempio raro nel panorama industriale. Una visibilità pluriennale, infatti, ci garantisce una crescita concreta dei ricavi, saliti in questi nove mesi del 10% rispetto al 2018. Purtroppo, i risultati del Gruppo sono influenzati dal contributo negativo di VARD che sconta il permanere degli effetti della crisi profonda del mercato di riferimento dell'Oil&Gas ed i costi sostenuti per l'ingresso nella costruzione di navi da crociera. La riorganizzazione di Vard è una priorità per tutto il gruppo e abbiamo dedicato a questa iniziativa molte delle migliori risorse italiane. La complessità del nostro prodotto e dei relativi processi ci spinge verso l'innovazione continua al fine di poter migliorare le performance fin qui raggiunte. Ne è prova la consegna nel solo mese di ottobre di ben tre navi da crociera da tre cantieri del Gruppo per tre clienti diversi. I successi del nostro gruppo e il positivo impatto economico-sociale delle nostre attività concorrono al prestigio delle esportazioni del Paese e, in definitiva, all'affermazione del Made in Italy nel mondo. Possiamo inoltre dire – ha concluso Bono – che stiamo partecipando da protagonisti al consolidamento della cantieristica europea".