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24 aprile 2024, Aggiornato alle 10,25
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Politiche marittime

"Niente pena capitale". I marò tornano in India

Il Governo ha deciso di far rientrare Latorre e Girone nel paese asiatico dopo la rassicurazione scritta sul trattamento dei loro diritti fondamentali. Mancavano 24 ore alla scadenza del permesso


Latorre e Girone sono tornati questa notte in India. Dopo settimane di duro braccio di ferro tra i due Paesi, la svolta della linea italiana sulla vicenda dei due marò - che Roma non voleva far rientrare a New Delhi dopo la decisione annunciata l'11 marzo – è arrivata ieri sera a meno di 24 ore dalla scadenza del permesso di quattro settimane concesso dalla Corte suprema indiana. E' stato Palazzo Chigi a prendere in mano la questione con decisione e, con l'avallo del Quirinale, a determinare il cambio di rotta. "Il Governo italiano – si legge in una nota di Palazzo Chigi - ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il Governo ha ritenuto l'opportunità, anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto del ritorno in India entro il 22 marzo. I Fucilieri di Marina - fa sapere il governo - hanno aderito a tale valutazione".
La formula della "tutela dei loro diritti fondamentali" viene spiegata dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura. New Delhi, in sostanza, ha fornito garanzie scritte che non sarà applicata la pena capitale ai militari in caso di eventuale condanna per la morte dei due pescatori indiani di cui sono accusati; e che Latorre e Girone potranno risiedere nell'ambasciata italiana, dove avranno piena libertà di movimento. "La parola data da un italiano è sacra: noi avevamo solo sospeso" il loro rientro "in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni", ha spiegato ancora De Mistura. La notizia del ritorno dei due marò in India è "un bene per entrambi i Paesi", e' stata la prima reazione all'ANSA del ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid.