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25 marzo 2025, Aggiornato alle 16,48
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Nel Tirreno non mancano i delfini

A bordo della ro-pax Catania del gruppo Grimaldi di Napoli, un team di biologi ha monitorato le acque del basso Tirreno alla ricerca di cetacei. Numerosi gli avvistamenti   


A partire da luglio il ponte di comando della nave ro/pax "Catania" si è popolato settimanalmente di biologi marini. Un team di esperti ha monitorato i cetacei del basso Tirreno. Una spedizione frutto di un accordo raggiunto tra la Compagnia di Navigazione Grimaldi Lines e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) con il coinvolgimento del Servizio Ambiente della Confederazione Italiana Armatori, l'Università degli Studi di Catania e i ricercatori dell'Associazione Culturale Scientifica Ketos, 
Il gruppo di ricerca fa parte di un progetto scientifico di monitoraggio dei cetacei nel Mediterraneo centro-occidentale concepito dall'Ispra ed attivato nel 2007.
Nel Mar Mediterraneo le specie avvistate regolarmente sono in tutto otto e contano sia piccoli delfinidi che grandi balenotteridi. La loro distribuzione varia a seconda delle esigenze di ogni specie e va dalle zone costiere ad ambienti di scarpata e pelagici.
Grazie agli accordi presi la "Catania" autorizzerà imbarchi settimanali A/R sulla tratta Catania–Civitavecchia per quattro esperti della Ketos.
I biologi prendono posto nelle ali laterali del ponte di comando e, armati di binocolo, scrutano il mare in attesa del salto di un delfino, delle pinne di un branco o del soffio di una balenottera. I dettagli di ogni avvistamento vengono poi riportati su un database nazionale che racchiude tutti i dati raccolti da traghetti di linea impiegati come piattaforma di osservazione.
Sin dal primo imbarco, i risultati dello studio sono stati positivi. Ad oggi, gli imbarchi sulla "Catania" hanno determinato l'avvistamento di ben 6 specie di cetacei, oltre ad una trentina di segnalazioni della tartaruga marina "Caretta". La specie vista più frequentemente in branchi piuttosto copiosi è il piccolo delfinide Stenella Striata (Stenella coeruleoalba). Seguono i delfinidi della specie tursiope (Tursiops truncatus), avvistati in prossimità delle coste siciliane e laziali, ed i grampi (Grampus griseus), avvistati anche in associazione con gli stessi tursiopi. Ad essere avvistata con una certa frequenza è stata inoltre la specie delfino comune (Delphinus delphis), rilevata maggiormente in corrispondenza delle isole Eolie, area dove peraltro sono stati collezionati ben tre dei quattro avvistamenti di balenottera comune (Balaenoptera physalus ). Tra i grossi cetacei, è stato in fin'ora osservato un esemplare di capodoglio (Physeter macrocephalus) a largo del Golfo di Catania, Mar Ionio. Al momento le zone con maggiore incidenza di avvistamento risultano essere quella settentrionale a nord delle isole Pontine e quella più meridionale, che va dall'arcipelago delle Eolie, attraverso lo Stretto di Messina, fino al Golfo di Catania. Ciò può essere determinato da diversi fattori tra cui la profondità e le caratteristiche del fondale, i parametri chimico-fisici dell'acqua, il traffico marittimo. Per tale motivo, nel corso del loro studio, i ricercatori annotano tutta una serie di dati ambientali da poter in seguito correlare alla presenza/assenza delle specie indagate.
Sino ad ora, i dati raccolti sono più che incoraggianti, avendo osservato nell'arco di due mesi quasi un migliaio di esemplari appartenenti all'ordine dei Cetacei. Numerose sono state inoltre le osservazioni di grossi pesci quali tonni, pesci spada, squali e mante.
Nonostante la nave possa seguire la sua rotta con una velocità di crociera pari a 20-22 nodi, provocando un relativo inquinamento acustico dovuto all'azione dei motori, non sono mancati neppure i delfini, come i comuni e le stenelle, che hanno deciso di avvicinarsi nuotando per un piccolo tratto a prua della nave, talvolta esibendosi con serie di salti e giochi.