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26 marzo 2025, Aggiornato alle 20,10
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Napoli, slitta di 20 giorni il regolamento bacini

Dopo lo sciopero, Autorità Portuale, sindacati, consorzio dei riparatori navali e Camed si sono incontrati in Prefettura. Stabilita una tregua fino al primo giugno. Presto un Tavolo tecnico su concessioni, bacini galleggianti e infrastrutture


Slitta di 20 giorni il regolamento di accesso ai bacini di carenaggio del porto di Napoli, dopodiché si passerà agli accordi di fatto. Presso la Prefettura di Napoli, Autorità Portuale dello scalo campano, consorzio dei riparatori navali, Camed e sindacati hanno stabilito una tregua fino al primo giugno. In questo lasso di tempo gli operatori avranno la possibilità di avanzare proposte che potrebbero essere recepite dall'Autorità.
L'incontro di Piazza del Plebiscito è avvenuto due giorni dopo il duro sciopero che ha coinvolto tutto il porto e mezza città. Lavoratori dell'industria metalmeccanica del porto di Napoli, cantieri e lavoratori delle officine sono scesi in piazza per manifestare contro l'ultimo regolamento che disciplina l'accesso ai bacini di carenaggio da parte dell'Autorità portuale. «La stragrande maggioranza degli imprenditori ha respinto il nuovo regolamento» ha detto il giorno dopo il presidente dei Cantieri Megaride, Luigi Izzo, nel corso di una conferenza stampa indetta negli uffici dello stesso cantiere. «Queste nuove direttive – ha precisato - non ci fanno competere con gli altri porti. Abbiamo sempre avuto troppi paletti. In primo luogo l'obbligo di prenotare le riparazioni entro sei mesi dall'inizio della commessa poi le fideiussioni a cui l'armatore è soggetto prima dell'inizio dei lavori e infine la gestione delle tariffe da parte dell'Autorità. Tutti siamo d'accordo nello stabilire nuovi regolamenti ma vanno fatti in concertazione». «Siamo preoccupati per la carenza infrastrutturale – ha aggiunto Luigi Minieri, patron di Tefin, nel corso della conferenza – nel 2002 è stato abbozzato un piano di riordino della cantieristica che riguardava anche una redistribuzione dei concessionari. Tutti i riparatori approvarono la bozza ma ora dal sito dell'Autorità Portuale apprendiamo che la recente modifica al regolamento bacini ignora gli accordi del 2002 e si rifà ad un piano risalente agli anni '50. Chiediamo che non si segua solo ciò che adesso conviene al porto, come l'attività container e crocieristica».
La riunione presso la Prefettura, avvenuta due giorni dopo lo sciopero e all'indomani della conferenza stampa indetta da Izzo, è durata due ore mezza. Al termine il presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, Luciano Dassatti, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. «Insieme al consorzio dei riparatori navali e a Camed abbiamo concordato per uno slittamento del regolamento fino al primo giugno» ha detto a incontro concluso il segretario generale dell'Ap campana, Zeno D'Agostino. Camed e cantieri soddisfatti: «Abbiamo riscontrato una buona apertura da parte dell'Autorità» ha commentato Izzo. 
Al termine della riunione in Prefettura le 24 aziende in disaccordo sul provvedimento dell'Autorità del porto hanno commentato, attraverso un comunicato, come è stato dato «avvio ad un confronto mirato al miglioramento dei suoi contenuti. Allo stesso tempo si è reso disponibile (il presidente Dassatti, ndr.) ad un Tavolo tecnico permanente per affrontare tutte le tematiche poste ieri in conferenza stampa dalle imprese che riguardano il piano di riordino delle concessioni, l'installazione di un bacino galleggiante e la sistemazione di alcune opere infrastrutturali». 
  
Paolo Bosso