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21 aprile 2025, Aggiornato alle 18,23
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Infrastrutture

Monti (Assoporti): «È il momento di scelte coese»

L'assemblea dell'associazione dei porti italiani conferma Pasqualino Monti alla presidenza. Tre indicazioni strategiche


Pasqualino Monti, presidente dei porti di Roma, è stato riconfermato alla guida della Associazione dei porti italiani, Assoporti. La nomina all'unanimità dalla totalità dei presidenti che hanno partecipato all'assemblea dell'Associazione svoltasi oggi a Roma.
Dall'assise della portualità nazionale -informa una nota dell'associazione- sono scaturite anche tre indicazioni importanti in merito alle strategie che saranno adottate da Assoporti e dalla sua presidenza, a partire da oggi.
La prima è relativa all'autorevolezza del ruolo di Assoporti, unica "casa comune" dei porti e dei soggetti pubblici, in primis le Autorità portuali, che li gestiscono. Soggetti  che oggi più che mai – come emerso dall'assemblea – hanno il dovere istituzionale di formare un fronte compatto per favorire un rilancio del settore e l'eliminazione di tutti quei fattori che ne limitano già oggi la competitività sul mercato internazionale dei traffici marittimi e della logistica. In questo senso, le divergenze di opinione e i contrasti devono, nell'interesse del paese, trovar sintesi e soluzione all'interno di Assoporti.
La seconda indicazione è relativa agli obiettivi che Assoporti si pone: primo fra tutti quello di esercitare una pressione su governo e Parlamento affinché vengano attuate, in tempi strettissimi, misure di riforma del settore non finalizzate a una spending review, che rischia di essere più apparente che sostanziale, bensì alla costruzione di una credibilità nuova (fatta di efficienza e affidabilità) dei porti italiani sullo scacchiere dell'interscambio mondiale e di un mercato della logistica sempre più selettivo.
La terza indicazione riguarda uno sforzo concentrato affinché, in un momento così critico per il paese, i vari piani di sviluppo e i piani industriali dei vari porti trovino già in Assoporti, e quindi nel confronto con il governo e il Parlamento,  gli strumenti di selezione e di scelta di priorità affermando anche in questo settore come assolutamente prioritario l'interesse supremo del paese.
Nel corso dell'assise e nei punti precedenti diversi riferimenti alla complicata situazione relativa allo strappo di Genova e Ravenna. Le due autorità sarebbero fuori da Assoporti per divergenze sulla linea associativa. Più volte il presidente Merlo ha detto che il porto di Genova non si sentiva rappresentato in Assoporti. Un altro riferimento alla questione una dichiarazione di Monti secondo cui «la carica di presidente di Assoporti comporta oggi l'assunzione di responsabilità che non hanno precedenti nella storia della portualità italiana. Davanti a noi ci sono anche scelte impopolari che non sempre saranno condivise dai vari territori. Ma lo Stato ha affidato a noi, presidenti di Autorità portuali, la gestione di beni preziosi per il paese e proprio oggi, al di là delle contraddizioni e delle incomprensioni, siamo chiamati tutti a uno sforzo coeso, incompatibile con scelte autonome di approccio a queste tematiche e con scelte di contrapposizione che credo e spero potranno, in una "nuova Assoporti", essere presto superate, anteponendo -conclude Monti- alle problematiche e agli equilibri locali, l'interesse sovrano del paese».