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10 maggio 2025, Aggiornato alle 07,48
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Infrastrutture

Merlo: "Non distruggere la pace sociale in banchina"

È il pressante invito che il presidente di Assoporti ha lanciato al Governo dopo la proclamazione dello sciopero dei dipendenti delle Autorità portuali proclamato dai sindacati per il 5 dicembre


Un invito al governo affinché non comprometta, con provvedimenti non ponderati a dovere, il clima di pace sociale faticosamente edificato negli anni all'interno degli scali marittimi italiani. Lo lancia il presidente di Assoporti, Luigi Merlo (nella foto), che dopo la proclamazione dello stato di agitazione sulle banchine e la decisione delle organizzazioni sindacali di attuare il 5 dicembre prossimo uno sciopero di 24 ore di tutti i dipendenti delle Autorità portuali, ha inviato una lettera urgente al ministro Corrado Passera al suo vice Mario Ciaccia affinché convochino immediatamente i rappresentanti sindacali di categoria e rettifichino sostanzialmente i provvedimenti che prevedono (attraverso l'applicazione dell'art 9 comma 1del Dl 78/2010 anche ai dipendenti delle Autorità portuali) di fatto il blocco di qualsiasi dinamica di aumento retributivo prevista dal contratto, ipotizzando anche la restituzione di quanto già erogato. Provvedimenti tecnicamente inapplicabili, ha spiegato Merlo, anche per quanto riguarda la restituzione di quanto già pagato ai dipendenti, e tali solo da innescare una vera e propria valanga di ricorsi e paralizzare così l'operatività delle Autorità portuali e di conseguenza dell'intera portualità nazionale.
"Per 12 anni con fatica, tenacia e volontà – ha affermato il numero uno di Assoporti – gli scali italiani sono cresciuti anche grazie al clima di collaborazione e alla pace sociale difesa sulle banchine. La nostra associazione oggi non può esimersi dal ritenere legittime le proteste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali per una troppo frettolosa adozione di atti conseguenti una sentenza amministrativa e pronunce non definitive della magistratura in materia". Di qui l'invito al governo a incontrare subito le organizzazioni sindacali favorendo una revoca dello sciopero del  5 dicembre.