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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Marittimi bloccati in Ucraina, l'IMO: "Partiranno il prima possibile"

Il segretario generale dell'International Maritime Organization ha detto che sono in corso dei colloqui diplomatici per permettere a circa 300 lavoratori di ritornare a casa


Commentando lo stato di sofferenza, tra le diverse categorie di lavoratori, dei marittimi bloccati in Ucraina dall'inizio della guerra (attualmente, dovrebbero essere circa 300 a bordo di una sessantina di navi), il segretario generale dell'International Maritime Organization, Kitack Lim, si è detto «profondamente preoccupato» per la situazione. La zona interessata, a un anno oggi dall'invasione della Russia dell'Ucraina, è quella dei porti ucraini nel Mar Nero e nel Mar d'Azov.

«Dll'inizio di questo conflitto militare circa duemila marittimi sono stati improvvisamente bloccati nell'area colpita, a bordo di più di 90 navi. Con i migliori sforzi di tutte le parti interessate questo numero è stato ridotto in modo significativo, tuttavia oltre 300 marittimi e 60 navi rimangono ancora bloccati», ha detto Lim.

La principale vittoria diplomatica ottenuta nel corso di questi ultimi dodici mesi è la Black Sea Grain Initiative, la ripresa delle esportazioni di cereali ucraini, grazie anche alla mediazione dell'Onu tra Turchia, Russia e Ucraina, che ha permesso la crezione di un corridoio marittimo sicuro per far arrivare e partire le navi.

«Sto perseguendo attivamente, in stretta collaborazione con gli Stati membri interessati - conclude Lim - tutte le strade possibili per facilitare i negoziati con le principali parti interessate nella regione per consentire la partenza sicura delle navi e dei marittimi bloccati. Rimango fiducioso che con questa volontà duratura di cooperazione e comunicazione saremo in grado di facilitare la partenza sicura delle navi e dei marittimi rimanenti il ​​prima possibile».