|
adsp napoli 1
22 marzo 2025, Aggiornato alle 08,22
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4

Mare sicuro, un'estate di controlli nel Golfo di Napoli

Si chiude l'operazione di sorveglianza e soccorso delle Capitanerie di Porto di Napoli, Salerno, Castellammare di Stabia e Torre del Greco. Spicca il numero di ormeggi abusivi e di incidenti legati all'imprudenza e alla scarsa conoscenza delle regole 


Poca prudenza e scarso rispetto delle regole in mare. E' un ottimo argomento da bar sport eppure si tratta delle principali cause di intervento per gli uomini della Guardia Costiera del Golfo di Napoli. I dati che emergono dall'operazione "Mare Sicuro", un resoconto degli ultimi tre mesi di lavoro in mare per le Capitanerie di Porto di Napoli, Salerno, Torre del Greco e Castellammare di Stabia, non lascia dubbi: le imbarcazioni sono tante e il rispetto delle regole è poco. 
 
Un'estate di controlli. «Tre mesi che hanno visto un mare del Golfo molto affollato» ha commentato l'ammiraglio Domenico Picone, direttore marittimo della Campania, nel corso della conferenza stampa tenutasi al porto di Napoli. «I risultati – continua - sono stati eccellenti tenendo conto dei pochi fondi a disposizione e del 25% in più di personale a disposizione rispetto all'anno scorso, pari a circa 150 ufficiali totali. Escludendo le operazioni di soccorso (la cosiddetta S.A.R., attività di ricerca e soccordo ndr) la maggior parte degli interventi ha riguardato il controllo della regolarità degli stabilimenti balneari, l'ormeggio abusivo e la pessima abitudine di navigare in zone destinate alla balneazione».
 
Diportisti indisciplinati. Dai dati consuntivi emerge che, tra giugno e agosto, a Napoli i reati legati al diporto sono stati 105, a Salerno due, a Castellammare tre e a Torre del Greco nessuno. Non bisogna dimenticare, però, che nello scalo partenopeo molte infrazioni al codice prevedono azioni penali, mentre nei restanti porti nella maggior parte dei casi è prevista la sanzione amministrativa.
 
Attività SAR. Tra giugno e agosto la direzione marittima della Campania ha soccorso 155 imbarcazioni e «salvato la vita», come sottolinea Picone, a 22 persone. I decessi sono stati in totale 23, di cui 7 nelle acque controllate dalla Capitaneria di Napoli, 11 a Salerno, 2 a Castellammare e 3 a Torre del Greco.
 
Le aree protette. La Campania è la regione d'Italia con il maggior numero di aree marine protette. La zona con la principale attività di sorveglianza è stata il Regno di Nettuno a largo di Ischia con 711 controlli, segue la Gaiola con 225 ma con molte più segnalazioni di reato rispetto a tutte le altre: ben 86. Proprio in quest'ultima area è avvenuto il sequestro più rilevante: 200 nasse collegate a 2mila metri di cima con tanto di polipi e seppie imprigionate, liberati poi dagli stessi uomini della Guardia Costiera.
 
Natanti indisciplinati. La disattenzione in mare costa caro, molto più che in strada, «basti pensare che la barca non ha freni, non puo' inchiodare» come spiega Picone, e spesso gli incidenti sono causati da imprudenza e disattenzione. Per spiegare la natura del fenomeno, il direttore marittimo della Campania usa un esempio efficace: «la scorrettezza degli scooteristi/motociclisti e quella dei natanti fa parte dello stesso comportamento. Tutte le persone che abbiamo fermato, anche se avevano la patente, non erano a conoscenza (o fingevano di non esserlo) delle regole più elementari sulla distanza da tenere lungo la costa. In molti casi le segnalazioni ricevute dal numero di emergenza in mare "1530" sono state fondamentali». Il golfo di Napoli è, appunto, un golfo, non un mare aperto, se non si puo' essere sorpresi dal mare grosso o da un pescecane quel che resta è la correttezza. L'osservanza di semplici regole di comportamento. 
 
Paolo Bosso