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19 marzo 2025, Aggiornato alle 16,08
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"Le navi di seconda mano stanno rovinando i cantieri"

L'Ancanap accusa il mercato delle cosiddette "second-hand", colpevole di condizionare i prezzi delle nuove grandi navi da trasporto. Appello all'Ue e all'Italia per salvaguardare la competitività


Una "sregolata crescita" della capacità produttiva cinese, il crollo dei traffici marittimi e "l'impressionante" stock di grandi navi da trasporto. Sono questi, secondo l'Ancanap (Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati) i tre fattori che hanno portato alla crisi dei cantieri europei. Da qui un appello all'Europa e all'Italia per salvaguardare la competitività dei cantieri navali. 
L'arrivo delle cosiddette navi "second-hand", di recente costruzione e disponibili sul mercato a prezzi di realizzo, sono state determinanti più di qualunque crisi economica o concorrenza extraeuropea. Un fattore che, secondo l'Ancanap, «sta condizionando in senso depressivo, i prezzi delle nuove grandi navi da trasporto».
Si rimpiange il soppresso ministero della Marina mercantile, accorpato con la riforma Bassanini nel 2001 al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L'associazione navale ha infatti auspicato l'istituzione di un ministero del Mare che «tuteli in misura efficiente, con interventi tempestivi, in modo chiaro e certo, gli interessi nazionali del cluster marittimo, valutabile in Italia nell'ordine di circa 35 miliardi di euro».