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21 marzo 2025, Aggiornato alle 08,22
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Le auto tornano a crescere, ma l'automotive continua a soffrire

Un sondaggio Daimler Carrier Day evidenzia la fiducia nella crescita della capacità della flotta ma mancano agevolazioni fiscali per i produttori. La domanda aumenterà ma quale futuro per la flotta?


Nuovo allarme dall'industria automobilistica europea che rischia di perdere sempre più competitività. Costantino Baldissara (nella foto), presidente Ecg – Association of European Vehicle Logistic, ha affermato di recente che "mentre le case automobilistiche del Vecchio Continente stanno tornando a crescere migliorando le retribuzioni, la logistica delle auto sta ancora lottando per andare in pareggio". Dopo il taglio di capacità del 20% nel periodo della recessione, non sono stati effettuati gli investimenti urgenti nel rinnovo della flotta e l'espansione di cui gli Oem (i produttori di apparecchiature originali) hanno bisogno per soddisfare la domanda in aumento negli anni a venire. Baldissara ha presentato i risultati di un sondaggio conclusosi la scorsa settimana effettuato dal Daimler Carrier Day: solo il 3% dei vettori hanno generato profitti, mentre ben il 60% è in perdita.
Purtroppo non c'è nulla di sorprendente in queste cifre. Gli ultimi dati suggeriscono che il settore sta ancora lottando contro l'aumento dei costi e dei tassi sotto pressione. «La fiducia nel settore è compromessa – afferma Baldissara - come indicano i piani di investimento». Sempre secondo il sondaggio Daimler, nel primo trimestre è stato chiesto agli armatori specializzati nel trasporto "auto-logistico" quanto contino sull'espansione della propria flotta nei prossimi sei mesi. Il 19% degli intervistati conta in un incremento pari al 10%, mentre il 70% non crede in una calo della capacità, invece il 6% si aspetta crescite superiori al 10%. Alla domanda su cosa altri fattori, oltre l'accesso al finanziamento bancario, dovrebbero limitare gli investimenti, gli intervistati hanno dato quattro risposte chiave: la prima, la più significativa, è che 37% ha una mancanza di fiducia nei volumi, tenendo conto del calo del 51% nel primo trimestre. Segue la mancanza di fiducia in buoni tassi (31%), l'assenza di contratti a lungo termine (14%) e infine la ripercussione degli utili sugli investimenti (17%). «Il messaggio è chiaro – ha detto Baldissara commentando le risposte del sondaggio – i fornitori di servizi logistici continuano a soffrire di tassi bassi e di un futuro precario senza essere in grado di investire. E' una situazione che non si puo' sopportare». La domanda ritornerà quindi molto presto e la sfida si giocherà sulla capacità della flotta. «Per ripristinare la capacità – conclude Baldissara - ci devono essere le risorse. Per proteggere le risorse il settore ha bisogno di realizzare profitti. Per realizzare profitti, c'è bisogno del sostegno dei suoi clienti e grazie al nostro supporto saranno loro stessi a proteggere le loro imprese».