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10 maggio 2025, Aggiornato alle 07,48
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Infrastrutture

Lavoro portuale, deferita la Spagna alla Corte di Giustizia Ue

La Commissione Europea spiega che i terminalisti del paese iberico, con le norme attualmente in vigore, non sono liberi di rivolgersi al mercato per reclutare personale

La Commissione Europea ha deferito la Spagna alla Corte di Giustizia Ue in merito alle procedure per l'assunzione dei lavoratori nei porti del paese iberico. Attualmente, sottolinea la Commissione, i terminalisti spagnoli non sono autorizzati a rivolgersi al mercato per reclutare personale; anzi, le normative in vigore praticamente obbligano queste aziende a partecipare finanziariamente al capitale di "aggregazioni" di manodopera, le Sociedad de Gestión de los Estibadores Portuarios (SAGEP), imprese private che assumono lavoratori portuali e li mettono a disposizione dei terminalisti. Questi ultimi a loro volta possono ricorrere al libero mercato per assumere manodopera (ma solo per un turno) solamente se l'offerta delle SAGEP è inadeguata o insufficiente. Con tali regole, aggiunge la Commissione, i terminalisti di altri Stati membri che desiderano operare nei porti spagnoli verrebbero scoraggiati dal farlo a causa di queste pratiche di lavoro palesemente restrittive.