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20 marzo 2025, Aggiornato alle 15,40
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Politiche marittime

L'asse italo-tedesco che piace ai porti

Da Monaco, Assoporti parla della necessità di puntare alla collaborazione tra i due paesi. Ma dietro, in ogni caso, ci deve essere l'Europa


C'è chi dell'asse italo-tedesco inaugurato da Monti non ne può più. Sul fronte dei porti però si tratterebbe di una collaborazione di tutt'altra natura, tale da dare senza dubbio uno sviluppo determinante alla portualità italiana. A sostenerlo è Luigi Merlo (nella foto), presidente Assoporti e dell'Autorità portuale di Genova nel corso del Transport Logistic di Monaco che si chiude oggi. 
Secondo Merlo, per far sì che questi due stati dialoghino in campo marittimo serve però un profondo cambiamento in Italia, ha sottolineato Merlo, che dovrà procedere attraverso una modifica dei vecchi schemi, partendo da un comune indirizzo dell'Unione Europea e passando dai rispettivi Governi nazionali. Insomma, più che di un asse italo-tedesco si tratta niente di più che di una portualità europea, per comunione di intenti e di regole. «Puntiamo ad una forte collaborazione tra i due Paesi, con basi nuove ed un solido approccio europeo – spiega da Monaco il presidente di Assoporti - occorre tenere presente quali siano le necessità del mercato e delle merci, e come affrontare il nodo delle infrastrutture, introducendo una politica complessiva dei porti e dei trasporti. Inoltre, crediamo sia molto importante procedere all'emanazione del Regolamento dell'Unione Europea sui Porti, per il quale lavoriamo con attenzione e cura quotidianamente, poiché siamo convinti che soltanto con delle regole certe e comuni si possa veramente creare opportunità di crescita». Da qui una «doverosa» accelerazione delle Reti Ten-T, «in modo che l'Italia possa pienamente offrire alla Germania la sua naturale vocazione all'interno del Mediterraneo, soprattutto nelle relazioni con l'Africa».