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02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
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Politiche marittime

Il decreto Flotte è ancora inutilizzato

Lo denuncia Confitarma in audizione al governo, chiedendo di togliere alcuni vincoli, come il posizionamento quinquennale delle navi e l'obbligo di commesse di refitting in Europa


Il "decreto flotte" - che finanzia l'ammodernamento e la costruzione del naviglio di bandiera, dai traghetti alle portacontainer -,  è ancora bloccato, o almeno il 90 per cento delle sue risorse. Lo denuncia Confitarma al governo, audita venerdì scorso a Roma in un vertice con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnata, tra gli altri, dai ministri degli Affari europei, Raffaele Fitto; dell'Economia, Giancarlo Giorgetti; delle Infrastrutture, Matteo Salvini; delle Imprese, Adolfo Urso; e per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

Riguardo il fondo complementare, che finanzia il "decreto Flotte", unico intervento diretto previsto dal PNRR, «il 90 per cento delle somme stanziate non è stato impegnato, non per mancanza di interesse dell'armamento verso tale sistema di incentivazione ma a causa di alcuni vincoli previsti per l'accesso che, come più volte da noi segnalato, hanno escluso un'importante quota della flotta operata dall'armamento nazionale», ha sottolineato il direttore generale di Confitarma, Luca Sisto. «Tra le maggiori criticità riscontrate – ha proseguito - vanno sicuramente annoverate la previsione di un vincolo geografico quinquennale legato all'impiego dell'unità oggetto di incentivazione e l'obbligo di effettuare gli interventi green, anche quelli di refitting, solo nei cantieri europei. Per questo chiediamo al ministro Fitto di non disperdere le risorse stanziate per il rinnovo della flotta e di mantenerle per la transizione green del settore».

Al centro della discussione tra Confitarma e il governo, la manovra di Bilancio 2024. Il direttore generale di Confitarma, Luca Sisto, nel ringraziare per l'opportunità offerta all'associazione, che rappresenta il 70 per cento della flotta nazionale, ha evidenziato i principali dossier aperti per l'armamento. «La notizia più bella, per la quale ringraziamo in particolare il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giorgetti e il Viceministro Leo, insieme con i Ministri del Lavoro e dei trasporti, – ha sottolineato Luca Sisto - è la conferma, come richiesto da Confitarma, degli stanziamenti connessi al Registro internazionale italiano e al Tonnage Tax System, i due pilastri che consentono il mantenimento della flotta di bandiera nazionale e la competitività della nostra industria armatoriale. Industria da sempre, e mi rivolgo in particolare al Ministro Urso, simbolo e vettore del Made in Italy nei mercati globali». 

Venendo al dettaglio della manovra di bilancio, Sisto ha evidenziato che Confitarma da sempre sostiene la positività di una misura come il Marebonus che favorisce l'intermodalità strada-mare con evidenti benefici per la collettività, soprattutto in termini ambientali. «Abbiamo accolto, quindi, con favore – ha aggiunto Sisto – la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo incentivo sull'intermodalità marittima "Sea Modal Shift", ma purtroppo la Legge di Bilancio contiene un taglio alle già ridotte risorse a suo tempo stanziate per uno strumento che si è dimostrato essere dieci volte più efficiente del Superbonus 110 per cento. È necessario che questo governo punti su questo incentivo, aggiungendo finanziamenti, per promuovere uno strumento come le Autostrade del Mare che rappresentano la modalità più green di spostamento delle merci e delle persone».

Proprio a questo proposito, rivolgendosi a Salvini, il direttore Sisto ha evidenziato come l'Emission Trading System (il mercato di scambio delle quote di carbonio in cui verrà incluso lo shipping dal 2024) vada a colpire il trasporto marittimo con una tassa che avrà l'effetto del back modal shift, con le merci che ritorneranno sulla strada, nonostante lo shipping - che muove il 90 per cento delle merci del mondo emettendo in atmosfera meno del 3 per cento del totale dei gas serra - sia la modalità di trasporto più sostenibile per unità di merce trasportata.


«Rimettere il mare al centro del nostro Paese – ha concluso Sisto - è una visione geopolitica strategica fondamentale, che precede la previsione della singola legge di bilancio. È una proiezione pluriennale ed è l'unica chance competitiva del nostro Paese».