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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Il caro gas mette in difficoltà l'autotrasporto

È schizzato da circa 60 centesimi a oltre 2 euro a litro, in alcuni casi. Secondo Trasportounito le imprese con camion "verdi" andrebbero aiutate quanto quelle con mezzi tradizionali

(Lav Ulv/Flickr)

Secondo Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, con il rincaro delle materie prime, l'aumento dei costi di trasporto e l'inflazione, un compenso economico va applicato allo stato attuale anche ai mezzi pesanti classificati come "verdi" - quelli che inquinano quasi nulla - insieme agli euro 5 ed euro 6 a combustione tradizionale, che recuperano sul rimborso delle accise. C'è uno squilibrio, spiega il sindacalista, perché mentre per i primi le imprese riescono a recuperare parte dei costi di gestione del mezzo, per quanto riguarda quelli di nuova generazione, che non consumano gasolio, si configura sia la spesa iniziale (un camion a gas può arrivare a costare anche 40 mila euro in più di uno tradizionale) che quella di gestione in un contesto in cui un pieno di gas oggi costa tantissimo rispetto ad appena un anno fa, e senza che, a differenza di chi utilizza camion a gasolio, sia possibile recuperare quasi nulla. «È indispensabile e urgente fare rientrare tali veicoli industriali almeno nel recupero trimestrale delle accise, per un valore identico a quello riconosciuto ai veicoli motorizzati euro 5 ed euro 6», secondo Longo.

Quello che è cambiato è il costo del gas, che negli ultimi mesi è rincarato vertiginosamente a oltre 2 euro a litro, quando circa un anno fa si aggirava sui 60 centesimi. Il sindacalista spiega che negli ultimi anni molte imprese di autotrasporto anziché acquistare veicoli industriali motorizzati euro 5 o euro 6, per i quali viene consentito il recupero trimestrale di parte delle accise (per circa 214 euro ogni mille litri di carburante), hanno preferito seguire l'orientamento sostenibile anche in presenza di un maggior costo del veicolo, che avrebbe dovuto essere compensato con un minor costo del carburante (intorno ai sessanta centesimi per litro). «Imprese – spiega Longo - che oggi si trovano fra l'incudine di una concorrenza esercitata da chi è stato posto in grado di recuperare le accise e chi ha investito davvero nel green e per questo è paradossalmente penalizzato. In pochi mesi la situazione internazionale ha pericolosamente compromesso il costo di tale tipo di carburante, raggiungendo un valore inimmaginabile di 2,20 euro per litro esclusa iva. Oggi questo straordinario maggior costo, oltre a determinare un clamoroso svantaggio competitivo rispetto alle imprese di autotrasporto che adoperano flotte di veicoli altamente inquinanti, rischia di generare un inaccettabile default proprio per le imprese più virtuose e pertanto siamo a chiedere un significativo intervento economico che, almeno parzialmente, consenta a tali imprese di recuperare parte del costo di esercizio».

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